Per colui che vede il proprio Sè espanso nell'universo e l'universo nel proprio Sè, e che vede il superiore e l'inferiore; la pace fondata sulla conoscenza non viene mai a mancare.

- Charaka Samhita Sha. V. 20 -



sabato 24 ottobre 2015

AUTUNNO INOLTRATO. . . TEMPO DI PINDA SWEDA!

Pinda Sweda è una delle pratiche ayurvediche più conosciute, soprattutto grazie ai  suoi molteplici benefici.
È  una pratica utile per pacificare tutti e tre i dosha e che si sposa bene con la stagione fredda. In autunno soprattutto viene affiancata ad una dieta depurativa che prepari il corpo a superare meglio  la stagione fredda.
In questa pratica si usano speciali boli caldi,  i pinda, che  non  sono altro che pezze di stoffa ripiene di erbe curative e aromatiche.
Questi boli hanno la capacità di pacificare Vata dosha, in quanto il loro calore penetra in profondità prevenendo  e curandol'insorgere di reumatismi, artrite,  artrosi ed altri disturbi come gonfiori, liquidi in eccesso, presenZa di tossine ecc. ..
Questa pratica fa parte di quei trattamenti che l'Ayurveda definisce  Swedana , perché favoriscono un apporto di calore al corpo facendolo trasudare.
Là dove vi è Vata squilibrato porterà sudorazione ed espulsione di tossine e quindi benefici  alle articolazioni, là dove vi è Kapha dosha squilibrato verranno asciugati i tessuti, eliminati liquidi e adipe, là dove è Pitta dosha in squilibrio questa tecnica equilibrerà il calore interno.
Si possono realizzare anche pinda umidi nel caso la persona abbia una elevata componente Vata e abbia bisogno di idratazione oltre che calore. In tal caso i boli saranno riempiti con riso bollito ed erbe medicali.

RICETTE

Vata

- zenzero in polvere
- tulsi
- semi di cardamomo
- semi di finocchio
- sale grosso
- farina integrale di ceci
- riso

Pitta


- sandalo in polvere
- foglie di lavanda
- semi di cumino
- semi di coriandolo
- menta  piperita
- farina di riso
- argilla


Kapha


- foglie di eucalipto
- chiodi  di garofano
- semi di senape
- cannella in polvere
- cardamomo  nero
- sale  grosso


Il tamponamento con Pinda Sweda segue ad un premassaggio con olio caldo.
Durata totale del trattamento 90 minuti

Per info medicinaperlanima@hotmail.it



lunedì 5 ottobre 2015

GARBABHYANGAM - il massaggio Ayurvedico per la donna in gravidanza

Il massaggio in gravidanza o massaggio prenatale è una pratica che asseconda le necessità del corpo della futura mamma nel corso delle varie fasi, che si concludono con il parto. Il suo scopo è quello di accrescere la funzionalità dei muscoli e delle articolazioni, migliorare la circolazione, tonificare il corpo e rinvigorire la partoriente sul piano fisico, emozionale, mentale e spirituale.
Si tratta di una pratica molto antica nella filosofia orientale tramandata da secoli in India secondo le tecniche dell’Ayurveda, ma relativamente recente per le usanze occidentali.
In Occidente, infatti, la popolarità e la diffusione del massaggio in gravidanza e al neonato, sono in continuo aumento, poiché sempre più se ne comprende l’estrema utilità, il piacevole rilassamento e il senso di serenità e di sostegno psicofisico, che induce nella madre e nel nascituro. I benefici fisici, inoltre, comprendono la riduzione dello stress ormonale e di quello fisico, legati alla trasformazione del corpo della donna durante la gravidanza. Il massaggio può prevenire, tra l’altro, le smagliature derivanti dalla distensione della pelle, aumentandone l’elasticità attraverso una stimolazione della circolazione sanguigna e l’uso di oli appropriati.
Grazie al massaggio ricevuto durante la gravidanza, eseguito professionalmente, la futura madre ritrova uno stato di benessere generale, una sensazione di rigenerazione.
L’importanza di contrastare lo stress durante la gravidanza in modo naturale è ormai unanimemente riconosciuta; lo stress induce rigidità muscolare che a sua volta è in grado di irrigidire le pareti uterine rendendo la gravidanza spesso problematica (causa di nascite premature).
Alcuni benefici del massaggio prenatale:
  • rilassamento e diminuzione dell’insonnia,
  • -sollievo alle articolazioni, agli arti inferiori e alla zona lombare, particolarmente interessate dal peso che devono sopportare nel corso della gravidanza,
  • -sollievo al collo e alla schiena, in generale, provati dallo squilibrio dei muscoli e dalla relativa debolezza, il peso della pancia provoca un aumento dell’iperlordosi lombare favorendo potenzialmente dolori alla schiena,
  • -aumenta l’elasticità alle ossa del bacino, attraverso la stimolazione dolce delle articolazioni, posizioni Yoga ed esercizi di Pranayama indicate per questa condizione, preparando la gestante ad affrontare il parto nella migliore condizione psicofisica,
  • -rinforza i muscoli che verranno più sollecitati durante il parto,
  • -allevia infiammazione e dolore del nervo sciatico,
  • -allevia il mal di testa e la congestione del seno
  • -aiuta a mantenere una corretta postura,
  • -riduce il gonfiore delle mani e dei piedi; il peso della pancia contrasta il ritorno venoso, creando gonfiore e pesantezza agli arti inferiori col rischio di provocare problemi circolatori, in particolare, vene varicose.
Controindicazioni
Il massaggio in gravidanza non ha particolari controindicazioni ma è importante che venga effettuato da un operatore esperto che conosce bene le parti del corpo che non devono essere massaggiate e che potrebbero creare dei problemi.
Negli ultimi anni è diventato particolarmente interessante il ruolo del partner durante la gravidanza,che con l’apprendimento del massaggio ayurvedico in corsi specifici può stabilire un rapporto molto profondo con la propria compagna e con il futuro nascituro.

Durata trattamento 1 ora
L'incontro può essere integrato con esercizi di meditazione e respirazione 

CONCEPIMENTO E GRAVIDANZA IN AYURVEDA




Lo stato di gravidanza è un momento unico nella vita di una donna. Durante questo periodo essa sperimenta una serie di trasformazioni e cambiamenti sul piano fisico, metabolico, psicologico. La gravidanza è il momento in cui la vita si avvicina al divino in  quanto capace di donare la vita.
Purtroppo nella nostra società moderna questo momento magico è  stato ridotto a totale ospedalizzazione e la donna tende a vivere i nove mesi come una patologia senza rendersi conto della magia di questo percorso.
La società focalizza l'attenzione solo sul dolore e su tutti gli aspetti negativi e di pericolo che possono presentarsi durante la gravidanza, senza parlare però di tutti gli aspetti positivi di questo lungo e bellissimo momento nella vita di una donna.
Non c'è nulla di più completo del dare la vita, niente di più magico  nel percepire il proprio corpo che si adatta ad accogliere una vita, un bambino che cresce, che si sviluppa nel grembo materno.
L'attenzione invece viene spesso focalizzata sulle paure,  le ansie, le eventuali problematiche, sul corpo che  cambia in negativo, le smagliature piuttosto che la cellulite, senza vedere la bellezza che assume il corpo di una donna in dolce attesa.
Il momento dell'attesa è per una donna ascolto di sé, di profonda connessione con il sè  spirituale.
È importante capire che si tratta di un momento di grande crescita e che va vissuta nell'ottica del dare e del ricevere, aprendo anche il proprio organismo a donare. Solo vivendo la gravidanza in questa prospettiva riusciamo a capire che si tratta di un percorso completamente naturale e che il dolore fa parte di questo percorso è va accettato seguendo semplicemente il corso della vita.
Per prima cosa è necessario accettare la gravidanza. Si consiglia così alla puerpera di tenere un diario dove annotare ogni emozione, cambiamento, sensazione che si vive durante le 40 settimane di gestazione. Scrivere  la focalizzerà  maggiormente all'ascolto e renderà più viva la percezione del momento.
Una volta partorito sarà bellissimo rileggere il diario in quanto ottimo strumento per il neonato una volta grande per capire chi è e perché la gravidanza è la matrice dell'individuo.
In gravidanza la mamma trasmette emozioni e sensazioni al bimbo nel grembo. Proprio per questo motivo è necessario vivere questo periodo nella maniera più serena possibile, perché ogni emozione condizionerà il carattere del nascituro.
Questa esperienza vale anche al contrario. La madre predisposta all'ascolto interiore entrerà in empatia con il bimbo e imparerà a conoscerlo già in fase fetale.
È importante ricordare che l'esperienza della gravidanza non è solo tra madre e figlio, ma è una fase a tre che coinvolge oltre che la madre ed il bambino anche il compagno. Accogliere un figlio significa accettare di crescere come famiglia.
Il cambiamento principale e fondamentale con cui si confronta ogni donna all'inizio della gravidanza è quello di comprendere e accettare la trasformazione del proprio corpo da unità individuale nella dualità dell'esistenza di un altro corpo che sta crescendo al suo interno.
La disciplina ayurvedica insegna a perseguire la via dell'unità, dal dualismo e separazione tra mente e corpo all'unità di esse. Anche la gravidanza deve far capire alla donna che non esiste dualità nemmeno nel momento in cui un altro essere vivente cresce nel suo corpo. Non può esserci dualità tra madre e figlio,  ma solo unità.
Secondo il pensiero vedico e ayurvedico il processo di incarnazione di un'anima è consapevole e inizia prima del concepimento per durare tutta la vita.
È l'anima, l'energia che decide di incarnarsi in un determinato momento, famiglia, luogo per sviluppare il suo cammino e la sua missione.
Secondo questo pensiero dunque il bimbo che una donna porta in grembo ha scelto proprio quella famiglia e quei genitori per reincarnarsi, consapevolmente, per portare avanti il suo percorso.
Dal momento del concepimento l'anima inizia un processo di incarnazione nel corpo fisico man mano che cresce all'interno del grembo della madre.
Durante il concepimento avviene un collegamento energetico tra l'ovulo fecondato e l'anima, si forma quello che viene definito utero eterico, che ha funzioni protettive. Man mano che il feto si sviluppa, l'anima inizia  a connettersi ad esso. La meraviglia di questo processo è che l'anima in alcuni momenti diventa consapevole di questo procedimento e il corpo viene scosso da una scarica di energia e Coscienza, che le mamme percepiscono come i primi movimenti del bambino.
Il processo di unione tra corpo e anima si conclude nel momento in cui l'energia arriva al settimo chakra, la fontanella, e da lì scende lungo gli altri sei chakra lungo la colonna vertebrale, come un sottile filo dorato, irradiandoli tutti,  fino a raggiungere la base del primo chakra, dove si avvolge su se stesso per tre volte e mezzo creando così la sede dell'energia dormiente,  kundalini. È attraverso questo passaggio che tutti i chakra sono connessi tra loro portando il senso di consapevolezza di essere uniti nell'amore divino.
La donna e il bambino possono provare l'esperienza di essere un unico Essere.
Nell'ultimo mese di gravidanza infatti il bambino si porterà con la sua testa sulla parete pelvica della madre, preparandosi ad uscire. Quando inizierà il travaglio la vagina,  come se fosse un occhio aperto, si preparerà ad accogliere la sua testolina, come se fosse la pupilla dell'infinito, creando il cosiddetto Occhio Cosmico. Energeticamente il primo chakra della madre sarà connesso al settimo chakra del neonato ed entrambi vivranno l'esperienza dell'unione, della vita, dell'Amore divino.
Il bimbo che per nove mesi si è preparato gradualmente a passare da uno stato di solo spirito a quello di spirito incarnato, si troverà catapultato in una nuova dimensione totalmente diversa. Accoglierlo  nel modo giusto e più dolce possibile sarà la prima missione dei genitori.
Un aspetto importante è legato alla placenta e al cordone ombelicale. La placenta è l'organo  che per tutta la gravidanza si occupa del bambino. Porta nutrimento, lo ripara da batteri e infezioni, porta ossigeno. È l'organo preposto a fare da tramite tra madre e figlio,  nella massima protezione di quest'ultimo.
La placenta è attaccata all'utero della madre attraverso i vasi sanguigni e comunica con il neonato attraverso il cordone ombelicale.
Alcune culture come quella indiana considerano la placenta come l'incarnazione dello spirito guida del bimbo. Lo spirito guida è quello che accompagna la preparazione della nuova anima per tutta la vita intrauterina, occupandosi di nutrirla e assicurando il giusto apporto di ossigeno.
Nel momento in cui il bimbo viene al mondo deve assumersi la responsabilità diella propria sopravvivenza respirando e nutrendosi in modo indipendente.
A questo punto il ruolo della placenta sembra essersi esaurito ma non è esattamente così.
Sia lo spirito guida che il bimbo hanno bisogno di tempo per determinare la separazione. La comunicazione energetica tra i due  continua  fintanto che il cordone ombelicale è  pulsante.
È  quindi necessario assicurarsi che il cordone ombelicale non venga tagliato prima del tempo.
La preparazione al parto inizia dal momento del concepimento.
Ogni giorno della gravidanza il corpo si prepara al giorno del concepimento.
Solo questa consapevolezza basterebbe per vivere serenamente questi mesi di attesa.
La paura che la donna prova per la gravidanza e il parto deriva esclusivamente dalle proprie insicurezze e dall'impossibilità di avere il controllo e la certezza di ogni evento.