La più grande differenza tra mente e coscienza è che
la prima registra, archivia e risponde automaticamente agli stimoli
che riceve, la seconda invece osserva per comprendere qualcosa o
avere un attimo di consapevolezza, poi decide sul da farsi a rigurado
di ciò che ha capito, infine e di conseguenza, agisce.
Dopo avero osservato l'opportunità di effettuare un
cambiamento grazie ad una presa di coscienza, non si può agire per
cambiare nella vita se prima non si è presa la decisione di farlo.
Quando si parla di decisione non ci si riferisce a qualcosa del tipo:
“ vorrei smettere di fumare”, “prima o poi mi metto a dieta”
ecc... No queste non sono affatto decisioni, ma solo delle speranze
di prendere delle decisioni che poi non si sa se verranno mantenute.
Solitamente chi ha deciso vermante afferma frasi del tipo” da oggi
basta! Inizio una nuova dieta!”. Tutti noi abbiamo idee precise su
come debbano andare certe cose. E proprio per questo il più delle
volte non siamo capaci di uscire dai binari già tracciati. Le idee
fisse non sono altro che convinzioni e sono proprio esse a
determinare la nostra vita.
Ma per decidere di cambiare, per prima cosa è
necessario comprendere qualcosa, bisogna cioè rendersi conto
veramente di cosa stiamo facendo, realizzandolo ad un livello più
intimo e profondo. L'elemento principale per raggiungere questo
obiettivo è la capacità di osservazione senza ombra di dubbio,
osservazione che comprende il rendersi conto del rapporto che abbiamo
con il nostro corpo e con il cibo, ma anche con le nostre emozioni.
Questo perchè molto spesso si ha una visione distorta del proprio
corpo, nello spazio e nel tempo, stimandolo in modo non corretto.
Un altro elemento è la motivazione. Una volta deciso
cosa fare, non dobbiamo far altro che comunicare al nostro corpo
l'intenzione attraverso il complesso sistema dei chakra. Da secoli si
conoscono i chakra come i setti centri dell'energia vitale del corpo.
Nel corso di questa conferenza ci distacchiamo dall'approccio
tradizionale e vi presenterò una nuova visione orientata in modo
moderno dei chakra.
Come visto nella precedentemente nell'articolo sui
chakra, possiamo dire he il corpo sorge da un campo di energia che
risiede in ogni sua cellula; quello che accade in una parte del
nostro essere fisico, emozionale, mentale, e spirituale è probabile
che eserciti, in una certa misura, un'influenza su ogni altro
aspetto. Comprendere quest'energia è utile per essere in grado
d'influire sui cambiamenti che vogliamo apportare nelle nostre vite,
inclusi i cambiamenti di idea.
Ognuno di noi nasce con l'apparato potenziale dei sette
chakra, o centri di energia situati nel nostro campo aurico. La loro
potenza viene poi espressa nel nostro comportamento, nei nostri
pensieri, nelle nostre parole e nelle nostre azioni.
Mentre le ghiandole endocrine sono state spesso definite
come le controparti fisiche dei chakra, di fatto esse sono entità
distinte e separate, le prime fisiche, le seconde non fisiche.
Se consideriamo i chakra e il loro campo d'azione,
possiamo avere una sensazione di come ci nutriamo e perchè e dove
stiamo lasciando morire di fame noi stessi, consciamente o
inconsciamente o addirittura dove ci stiamo nutrendo troppo.
Iniziamo a percepire quali parti in quel momento hanno
la priorità, e come possono venire apportati cambiamenti in modo
creativo ed efficace per incontrare le nostre attuali necessità
nutrizionali.
Come sappiamo il primo chakra è un centro d'energia
rivolto al mantenerci in vita ed al funzionamento sul piano fisico.
Il senso di sostentamento del corpo, la sua sopravvivenza vengono
proprio da questo centro energetico. Se la mente di una persona
decide che un digiuno, o una dieta dimagrante molto ristretta,
sarebbe una cosa magnifica, ma commette la negligenza di non
comunicarlo al corpo, c'è una grande probabilità che si avranno
delle resistenze a livello fisico al progetto.
Una comprensibile risposta da parte del corpo ignaro
potrebbe essere l'equivalente non verbale di: “hei, aspetta un
attimo, vuoi farmi morire di fame?” esprimendo così senso di
apatia, paura o panico. Ricordo anche che siccome il primo chakra è
connesso sia a Kapha dosha che a Vata dosha, se abbiamo Vata dosha
dominante, un digiuno può fare aumentare l'elemento aria nel corpo,
quindi la leggerezza, peculiare di Vata...è proprio questo aumento
che può scatenare le paure, motivo per cui i soggetti Vata, che
tendono anche a bruciare troppo velocemente la loro energia, sono
soggetti non indicati a sottoporsi a digiuni.
Inoltre le nostre emozioni sono il sintomo derivante da
uno squilibrio di ciascun chakra. Se ci sentiamo deboli,
disorientati, non in armonia con il nostro corpo o con il mondo
fisico è direttamente il primo chakra che comunica con noi. Possiamo
allora riconnetterci alla sua energia concedendoci piatti proteinici.
Lo stesso è da fare nel caso appunto, volessimo affrontare una dieta
dimagrante. Non è necessario introdurre nel nostro corpo un bel
piatto di carne per ricevere questo apporto, poiché possiamo
raggiungerlo grazie ad una dieta vegetariana e quindi al consumo di
proteine vegetali, preferibile anche da un punto di vista ayurvedico.
Anche i cibi rossi in genere aiutano a sostenere il
tessuto strutturale associato al primo chakra. Azuchi rossi,
lenticchie rosso, cavolo rosso, cipolle di Tropea, peperoni,
ravanelli, peperoncino, radicchio, mele dalla buccia rossa, fragole,
melograni sono tutti cibi contenenti questa energia.
Una consapevolezza creativa delle necessità del primo
chakra ci può aiutare nel progettare un programma che sia
purificante e che ne accresca la sicurezza. Esso può anche tenere in
considerazione le necessità del proprio dosha.
Per esempio potete far sapere al vostro corpo cosa sta
per succedere prima che vi lanciate in qualsiasi cambiamento di dieta
che state prendendo in considerazione. Come?
Potete prendere contatto con il vostro corpo in
qualsiasi modo sentite sia più adeguato per voi: forse mettendo una
mano sul ventre o sul chakra cui volete parlare, oppure dando a voi
un luogo confortevole dove sedere, un bagno caldo, qualsiasi cosa.
Poi iniziate a spiegargli cosa avete in mente: se pensate che questo
digiuno o dieta sono importanti per la vostra salute, per una lunga
vita, per la chiarezza mentale o qualsiasi altra vostra ragione, per
vedervi più belli, sentirvi a vostro agio nel corpo ecc...
Abbiate la certezza che perlomeno una di queste
motivazioni sia di beneficio per il corpo e la sua sopravvivenza. Se
nessuna di esse lo è, è molto meno probabile che il corpo accetti
il progetto. Tanto spesso è proprio questo che ostacola la perdita
di peso quando si intrapende una dieta, per esempio mente e corpo non
sono connesse tra loro.
Idee come il fascino e l'essere accettati socialmente
non fanno alcun tipo d'impressione sul primo chakra. Provate invece
con il terzo se volete procurarvi l'aiuto per un piano di questo
tipo. Una volta che avete proposto il vostro piano con semplicità,
sedetevi ed aspettate la risposta. Se qualcuno di voi è pratico di
meditazione o semplicemente qualche tecnica di rilssamento, potete
già conoscere un metodo per comunicare con il vostro corpo ad un
livello di “sì” e “no”.
Molto spesso non bisogna fare al corpo delle richieste,
ma piuttosto delle domande e rimanendo in ascolto di se stessi, come
sempre le risposte arrivano.
A volte basta chiedersi se un certo cibo va bene per
noi, ed è probabile che rimanendo in silenzio ci arrivino tutte le
sensazioni che determinato cibo provoca nel nostro corpo. Ad
esempio...mangio la pasta...buona...ma mi gonfio. Già questa è una
risposta. Mi gonfio, non mi sento a mio agio, devo eliminare la pasta
dalla mia dieta per un po'. Se poi volessimo approfondire potremmo
chiederci cosa stiamo vivendo in questo particolare momento della
nostra vita se il disturbo non è sorto da molto tempo e cercare di
capire quali le convinzioni che sono sorte.
L'energia del secondo chakra è orientata ad apprendere
più cose del nostro mondo attraverso l'esperienza e le sensazioni.
Guardate i bambini che esplorano molto con il loro
secondo chakra, camminando a carponi, mettendo tutto quello che
possono in bocca: “chissà com'è, proviamo” si dicono.
Da adulti, se abbiamo un desiderio ardente per un certo
tipo di sensazioni che non ci permettiamo, le energie del secondo
chakra possono saltar fuori in un altro campo.
Un modo molto comune di esprimere queste energie è
attraverso il cibo: utilizzando il cibo per procurare soddisfazione.
Questo va bene se siete affamati e se necessitate di cibo.
Non va bene se quello a cui siete realmente interessati
è una sensazione d'intimità fisica ed invece cercate di deviare voi
stessi dalla situazione critica mangiando. Se avvertiamo un senso di
poca autostima, paura, panico, in questo caso potreste ricercare
l'energia dei cibi dal colore arancione, liquidi e succosi, che
agendo sui reni spazzerebbero via le tossine, non solo fisiche, ma
anche mentali. Potreste attingere all'energia del secondo chakra per
ritrovare la vostra sensualità e bellezza se credete di averla
smarrita. Arance, cachi, tisane, succhi di frutta, lenticchie rosse,
uova, zafferano, zucche, scalogni ecc...fanno al caso vostro.
Il cibo è uno specchio che ci mostra dove può avvenire
la nostra guarigione più profonda. Un modo pratico per incominciare
a familiarizzare con questo campo consiste semplicemente nel notare
quali tipi di composizioni piacciono al vostro corpo.
Vi piacciono i cibi croccanti? Gli alimenti cremosi?
Quelli Liquidi?
A livello del terzo chakra sorgono aspetti relazionali,
di potere, di nutrizione e di appartenenza. Le scelte dei cibi
possono essere quindi altamente influenzate dalle abitudini delle
nostre famiglie, degli amici ecc...
Non dovete mangiare per forza ciò che gli altri vi
impongono per fare un piacere o sentirvi accettati. Quindi se volete
intraprendere il cammino di un'alimentazione consapevole non dovrete
fare altro che circondarvi di amici e persone che vi accettino, non
importa quali siano le vostre scelte alimentari, se non siete così
fortunati la cosa migliore è di confidare sulla propria
autorevolezza. La forza ed il cibo sono strettamente intrecciati tra
loro. Ci si può sentire forti essendo grandi piuttosto che piccoli,
e così si mangia in sovrappiù per raggiungere un certo stato. Ma si
può anche avere paura di esprimere direttamente quanto siamo forti
realmente, e così lo nascondiamo dirigendo le nostre energie
mangiando oltre il dovuto o lasciandoci morire di fame.
Occorre molta volontà per mantenere un corpo ad un peso
che non è il suo naturale di norma. Operando perciò con le nergie
del terzo chakra si accresce la forza di fare delle scelte.
Se neghiamo la nostra forza, o la diamo a qualcun'altro,
questa zona reclamerà attenzione con il modo non verbale che ha il
corpo di esprimersi: sforzi per mangiare, indigestioni, squilibri nel
livello di zucchero nel sangue. Quando cominciamo ad avere piena
fiducia che quello che realmente vogliamo fare nelle nostre vite è
valido, il processo di guarigione è cominciato.
Chi ha poca fiducia nelle proprie capacità, chi si
sente frustrato e incapace di attuare cambiamenti nella propria vita,
potrebbe anche decidere di mangiare cibi gialli che ne contengono
l'energia, come peperoni, mais, pere, pompelmi, semi, banane, burro o
meglio ghee, cereali, ceci, limoni, fior di zucca ecc...colore che
tra l'altro stimola e migliora la digestione
A livello del quarto chakra incominciano a manifestarsi
i paradossi, ciò è tipico poiché qui cominciamo ad imparare come
equlibrare le energie opposte: femminile-maschile, leggero-pesante,
chiaro-scuro, freddo-caldo ecc...
Impariamo a convivere con i nostri desideri, e diam a
noi stessi uno spazio più salutare e sicuro per la loro espressione.
Apriamo il nostro cuore agli altri oltre che a noi stessi e proprio
per questo ritroviamo il piacere di condividere il nostro cibo.
Se cerchiamo di reprimere una polarità del nostro
essere , può accadere di non essere in equilibrio, se non
addirittura sentirci non accettati ed amati dal mondo. Molte persone
mangiano anziché esprimere il loro affetto o anziché vedere il
buono che li circonda. Il loro amore è così potente che le spaventa
e vogliono condividerlo, ma non sanno come. E' il caso in cui una
persona si riempie di cibo per colmare un vuoto.
Se vogliamo interrompere questo ciclo un modo pratico
può essere proprio quello di stare attenti a quando si dice una cosa
e poi se ne fa un'altra. Non colpevolizzatevi, semplicemente
osservatevi e se non potete fare a meno di mangiare vi sarà molto
utile cibarvi di verdure, verdure in quantità. Tutte esse contengono
l'energia di questo chakra, proprio perchè rappresentano
l'equilibrio, la neutralità. Asparagi, fagioli mung, basilico,
bietole, carciofi, cavolini di Bruxelles, cavoli, cetrili, cime di
rapa, insalata ecc...vanno tutti benissimo. Anche il the verde.
Il quinto chakra molto spesso è in stretta relazione
con il secondo chakra, perchè è qui che esprimiamo la verità delle
nostre esperienze. Le persone che hanno a che fare con la bulimia ad
esempio, spesso stanno cercando di trovare un equilibrio proprio in
questi due centri. C'è spesso qualcosa di importante che necessitano
di comunicare al mondo, che viene negato o ignorato. Ed è qui che
siamo interessati al cibo più per il suo valore simbolico che per il
suo significato nutritivo. Il quinto chakra coinvolge l'attività
pratica di venire nutriti o di essere in grado di ricevere nutrimento
dallo Spirito. Come apertura potreste notare quali cibi sono
importanti per voi a livello simbolico. Se poi il vostro problema è
l'ascoltarvi e l'esprimervi per quello che siete potreste introdurre
nella vostra dieta frutta come le prugne, pesce azzurro, cardi.
Il tema della trasformazione è di suprema importanza a
livello del sesto chakra. L'intuito è una risorsa che ci può
aiutare nel fare le scelte nutrizionali che contribuiscono più
sensibilmente alla nostra trasformazione e a quella degli altri.
L'intuito può manifestarsi attraverso i sogni, il
discernimento, lampi d'intuizione o tramite un senso di sapere in un
modo profondo e indiscutibile.
Di nuovo c'è una corrispondenza energetica tra il sesto
ed il terzo chakra per mezzo del quale dobbiamo essere in grado di
fidarci della nostra forza per fare affidamento sul nostro intuito.
Il sesto chakra può operare comunicandoci idee e concetti su come ci
nutriamo o su come dovremmo nutrirci, magari in modi radicalmente
diversi da qualunque regola da noi accettata.
Riconoscere accettare ed agire sugli obiettivi della
nostra vita ha un influsso pratico su come ci nutriamo nel regno del
settimo chakra.
E' bene sapere che ogni energia sostiene l'altra. Se
immaginiamo i chakra interagire tra loro allora conoscere il modo in
cui ci rapportiamo al cibo diventa una benedizione, un'indicazione su
come queste forze influiscono su di noi.
Un modo forse più semplice per mettersi in contatto con
questi centri e apportare cambiamenti fisici e mentali è quello di
partire direttamente dall'alimentazione per arrivare ad un livello
più sottile.
Abbiamo visto nella conferenza precedente, come sia
importante l'elaborazione del Prana attraverso i chakra, affinchè la
nostra energia sia integra e ci dia soddisfazioni fisiche e
psicologiche.
Il Prana lo troviamo non solo nell'aria che respiriamo,
ma anche nel cibo che mangiamo, e proprio per questo anche i cibi
hanno una certa risonanza con i nostri centri energetici.
A volte è la mente a non accettare i cambiamenti e
perciò a seconda della sfera in cui vogliamo ottenere certi
cambiamenti, dopo un'accurata osservazione, possiamo scegliere i cibi
propri di una certa sfera o chakra.
Qualche piccolo riferimento l'ho dato anche prima se
avete notato.
Ma rivediamo insieme i chakra, a cosa corrispondono e
quali cibi ad essi corrispono.
Muladhara chakra o chakra della radice. Ad esso è
correlata la nostra corporeità e l'istinto e può comunicare con la
nostra mente cibandosi di cibi proteici, quindi carne, uova, pesce,
legumi e grassi, nonché di cibi dal colore rosso...
Swadhistana presiede invece la funzione sessuale e
riproduttiva, la purificazione e l'eliminazione dei liquidi e quindi
è utile nei periodi in cui decidiamo di purificarci, attingere a
cibi dal colore arancio e soprattutto di consistenza semiliquida e
liquida. Quindi zuppe, tisane, succhi di frutta o frullati di
verdure.
Manipura presiede alla funzione digestiva, perciò se
abbiamo problemi di digestione, possiamo iniziare a comunicare a
mente e corpo con cibi dal colore giallo, ma in particolare
carboidrati semplici, quindi cereali integrali, grassi semplici,
sostanze stimolanti, come spezie riscaldanti ed eccitanti.
Anahata è legato alla funzione cardiaca, respiratoria,
immunitaria e come abbiamo visto alle proprie emozioni, perciò se
abbiamo un problema di un'alimentazione eccessiva per riempire un
vuoto interiore, possiamo cominciare a mangiare verdure di ogni
genere, verdi soprattutto, ma non solo.
Vishuddhi invece è collegato agli organi della
fonazione e all'ascolto di se stessi. Inizia qui un'elevata
considerazione del cibo a livello simbolico e spirituale e perciò se
vogliamo iniziare un ascolto migliore di noi stessi e abbandonare
certi schemi mentali è utile cibarci di frutta e miele.
Non ci sono cibi correlati agli ultimi due chakra che
sono puramente spirituali e che in realtà prevedono anche il non
nutrimento se non quello del Prana.
E' ovvio che in una dieta equilibrata che tenga conto
anche degli umori corporei vata pitta e kapha, si ha bisogno di tutti
i cibi legati ai chakra in accordo con la propria costituzione, ma
sappiamo che attraverso un ascolto continuo di sé possiamo
riequilibrarci preferendo per un periodo più o meno lungo, a seconda
del tempo che ci serve per ottenre un riequilibrio o ciò che ci
siamo promessi, determinati cibi.
Valutazione stato attuale dei chakra in relazione
all'alimentazione
1 Ho tutta l'energia necessaria per compiere quello che
desidero fare? La mia dieta incontra le mie fondamentali necessità a
livello fisico? Ricevo calorie, proteine, ed elementi nutritivi a
sufficienza?
2 La mia dieta mi soddisfa? Ha dei sapori gradevoli? La
struttura, i sapori, gli odori esercitano attrazione su di me?
3 E' nutriente? In quale modo sono in grado di scegliere
i cibi?
4 Questo è un alimento che vorrei condividere con
altri, premesso che ci siano le giuste circostanze e persone? Può
essere compreso tra i miei eccessi? Che cosa ho da offrire a questo
cibo?
5 Come ricevo questo cibo? Qual è il suo valore
simbolico per me?
6 Intuitivamente, come contribuisce ora il modo nel
quale mi nutro al bene massimo per me e per gli altri?
7 In quale modo questo cibo sostiene complessivamente il
mio scopo nella vita?
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