Il re Yudishtira era la virtù in persona.
Un giorno, un misero, avvicinatosi al suo trono, si prosternò, si rialzò tendendo mani supplici e sollecitò il suo aiuto.
- Vieni a trovarmi domattina. - rispose il sovrano
-Farò per te tutto ciò che potrò.-
Bhìma, fratello del sovrano, soprannominato "il terribile", passando di là udì la risposta. Se ne andò subito a mettere in movimento la campana dei festeggiamenti eccezionali, quella che suonava soltanto nei giorni di vittoria, di sponsali principeschi, di nascite reali e di altri eventi rari quanto felici. Accorse la folla, curiosa e pronta all'esultanza.
Yudishtira stesso venne sulla piazza principale per essere informato.
- Ho dimenticato un giorno, una festa? Chi dunque ha ordinato di far suonare oggi lo scampanio reale? - chiese il re.
- Sono stato io, Bhìma. - rispose il fratello
- Bhìma dicci che cosa meriti di essere celebrato in questo modo. -
- La vittoria del re sull'invincibile morte! Le ha strappato una giornata di vita! -
- Fratello, che vai cianciando? Non ho vinto nessuno e soprattutto non la morte! -
- Un uomo è venuto a sollecitare il tuo aiuto e tu glielo hai promesso per domattina. Perciò so che almeno fino al prossimo sole sei sicuro di non morire. Non è una vittoria sulla morte? Una grande vittoria! -
Yudishtira lo salutò ridendo, ordinò di richiamare il misero e fece ciò che doveva senza aspettare il domani.
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