La curcuma è una pianta erbacea perenne di colore giallo il cui nome deriva dall'arabo "kurkum" ed è prodotta in Cina, Indonesia, India, Costa Rica ed Hawai dove è chiamata "holena" ed è alla base di tutta la medicina tradizionale, ma è l'India il primo produttore al mondo di questa radice.
In India è conosciuta ed utilizzata da almeno 5.000 anni, sia in
Ayurveda che nella tradizione popolare come spezia e anche colorante.
Uno studio statunitense dimostra che questa radice frena la crescita del melanoma (un tumore della pelle) e favorisce l'apoptosi (la morte, cioè, delle cellule tumorali): di ricercatori del New Jersey ha proposto l'impiego della spezia anche per la cura del tumore alla prostata, questo effetto benefico sarebbe tanto più evidente quando associato alle virtù di una sostanza (il fenetil isotiocianato) presente in verdure come i broccoli, la rapa, il cavolfiore.
Altri esami di laboratorio condotti dai ricercatori del CNR di Catania e dall'Università di Pavia assieme agli statunitensi del Chemical College di New York hanno confermato le qualità benefiche degli antiossidanti contenuti nella curcuma che sembrano contrastare lo sviluppo di disordini neurodegenerativi legati all'invecchiamento del cervello, come l'Alzheimer. E' stato osservato che nei luoghi dove il consumo della spezia è maggiore l'incidenza di sindromi come il Parkinson e l'Alzheimer appunto è ridottissima ed è inversamente proporzionale al consumo della curcuma. Proprio il pigmento giallo della curcumina sembra abbia proprietà neuroprotettive che incrementano la produzione di proteine che prevengono questi mali.
Tra l'altro la medicina ayurvedica impiega già da millenni questa spezia per la cura delle patologie legate al sistema nervoso.
L'estratto della curcuma agisce sull'ossidazione delle lipoproteine di bassa densità (colesterolo LDL), che svolgono un significante ruolo nello sviluppo dell'arterosclerosi.
La curcuma viene impiegata nella medicina tradizionale indiana come disintossicante dell'organismo, in particolare del fegato e come antinfiammatorio. Queste proprietà salutari che vengono attribuite alla curcuma dalla tradizione popolare sono le stesse che oggi vengono confermate dalla medicina ufficiale, anche alla luce dei numerosissimi studi e scoperte che la scienza attuale ha ufficialmente confermato.
Molto valida anche l'azione cicatrizzante della curcumina; in India infatti viene applicato il rizoma di curcuma per curare ferite, scottature, punture d'insetti e malattie della pelle con risultati veramente soddisfacenti.
In India è conosciuta ed utilizzata da almeno 5.000 anni, sia in Ayurveda che nella tradizione popolare come spezia e anche colorante.
Nell’uso corrente il rizoma, oltre che per l’uso alimentare, viene prescritto per le proprietà coleretiche e colagoghe nelle turbe funzionali dei processi digestivi attribuibili a una origine epatica e per stimolare l’appetito.
La curcuma è la componente principale (fino al 90%) del curry, un condimento di origine indiana che si trova, con intatta efficacia e sapore, in tutti i supermercati. Se la si cerca nei negozi di cibi etnici la si può trovare come “turmeric”, il suo nome inglese. In erboristeria la propongono anche in capsule.
E' classificata come amaro e viene consigliata per equilibrare l'eccesso di Kapha.
ALCUNE APPLICAZIONI...
Anemia
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