Per colui che vede il proprio Sè espanso nell'universo e l'universo nel proprio Sè, e che vede il superiore e l'inferiore; la pace fondata sulla conoscenza non viene mai a mancare.

- Charaka Samhita Sha. V. 20 -



lunedì 24 febbraio 2014

LA FESTA DI MAHA SHIVA RATRI

Il 27 febbraio in India si festeggierà il Maha Shiva Ratri, ovvero la notte spirituale di Shiva, festa considerata la più importante dell'anno.
Maha Shiva Ratri viene “celebrata” nella notte che precede il giorno di luna nuova tra febbraio e marzo, nel mese di Phalguna. In questa occasione gli adoratori di Shiva digiunano per l’intero giorno e vegliano durante la notte.
 I Veda affermano: "il Signore Dio Onnipotente ed Onnipresente risiede da sempre - in gran segreto - nel cuore di tutte le creature. Colmo di grazia, bontà ed amore egli offre la liberazione spirituale a tutti gli esseri coscienti, che si rivolgono a Lui con amore”.
 I devoti a Shiva, non limitano la loro pratica di adorazione in occasione di Maha Shivaratri, essi realizzano ogni giorno la puja (adorazione fervente) solitamente recandosi nei luoghi di culto. Durante la notte di Shivaratri nell'ashram di Swami Shivananda a Rishikesh (India), i devoti festeggiano seguendo un preciso rituale: digiunano completamente per l’intera giornata, partecipano ad una grande cerimonia spirituale, finalizzata a portare pace e benessere all’umanità, realizzano quasi ininterrottamente il japa yoga con la formula AUM NAMAH SHIVAYA, partecipano per tutta la notte ad una veglia collettiva nel tempio, nella quale ripetono all’unisono il mantra, e contemplano lo Shiva Lingam (fallo di Shiva) per 45 minuti ogni 3 ore.
Come i devoti dell’India, anche noi possiamo vivere appieno questa notte di profonda adorazione, meditando e ricordando che l’obiettivo della nostra pratica spirituale è quello di realizzare qui ed ora il Divino. Meditiamo quindi focalizzandoci con aspirazione sulla cima della testa (descritta nelle antiche scritture come la cima del monte Kailash) nella zona della fontanella, sede del centro di forza supremo Sahasrara, vivendo quanto più possibile l’ineffabile fusione con Shiva, la Coscienza Suprema Divina. Realizzare il digiuno, ci aiuterà a percepire l’estasi della comunione con Shiva, l’onnipresente.
E’ bene in questa notte dimenticare le preoccupazioni della vita quotidiana e le sofferenze passate e presenti. In questa notte, per chi riuscirà a vivere lo stato di fusione con Shiva, basterà chiedere per ricevere.
La festività dello Shiva Ratri è legata ad antichi miti e leggende popolari.
Una di queste racconta che un uomo di un villaggio, che era un grande devoto di Shiva, un giorno si recò come di consueto nella foresta a raccogliere legna. Quando scesero le ombre della notte e l'oscurità pian piano avvolse la foresta, egli non riusciva più a ritrovare la via del ritorno. Spaventato dal terribile ruggito delle tigri che si aggiravano nel buio, si rifugiò tra i rami di un albero di Bilva. Passavano le ore, ma il povero uomo non trovava il coraggio di lasciare il suo rifugio. Per restare sveglio, iniziò a lasciar cadere a terra le foglie che staccava dai rami, recitando il nome di Shiva e così intento trascorse tutta la notte. Quando le prime luci dell'alba rischiararono la foresta, l'uomo vide che dove aveva lasciato cadere le foglie, era spuntato uno Shiva linga: la sua profonda devozione lo aveva protetto dai pericoli e aveva prodotto la straordinaria apparizione.
Secondo la tradizione, da allora nacque l'usanza di celebrare una notte (ratri) in onore del Dio Shiva, recitando in suo onore preghiere ed inni, praticando digiuno e austerità, compiendo riti e meditando sulla sua forma. 


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