Per colui che vede il proprio Sè espanso nell'universo e l'universo nel proprio Sè, e che vede il superiore e l'inferiore; la pace fondata sulla conoscenza non viene mai a mancare.

- Charaka Samhita Sha. V. 20 -



venerdì 20 giugno 2014

I CHAKRA IN CUCINA

Sull'esistenza del corpo di una persona non ci sono dubbi, esso si può vedere, toccare, sentire. E' un livello di certezza comune e condiviso da tutti e quando parliamo dell'aspetto fisico di qualcuno parliamo certamente di qualcosa di ben conosciuto. I problemi nascono quando ci riferiamo alla mente ed allo spirito, poiché si riferisce ad energie e qualità non tangibili, non percepibili con i 5 sensi corporei e perciò diventano spesso terreno di discussione e a volte di gran confusione. Nonostante il corpo sia reale per tutti, poche persone però ne hanno una profonda conoscenza, non solo per i suoi meccanismi ed aspetti fisiologici, ma anche per quel che riguarda il suo linguaggio. Mentre il corpo è una struttura reale e palpabile, la mente e la coscienza sono di natura più sottile e di difficile indagine. Ma essa è importantissima perchè immagazzina tutte le informazioni che ci provengono sia dall'interno che dall'esterno del nostro corpo, mentre la coscienza rappresenta l'apice della consapevolezza in tutto ciò che accade dentro e fuori di noi e di tutte le nostre azioni e decisioni. La corretta interazione tra corpo mente e spirito sappiamo che per l'Ayurveda sono di grandissima importanza per il benessere psicofisico dell'uomo e l'alimentazione è una delle medicine primarie per mantenere questo equilibrio e rappresenta un atto importantissimo e delicato, poiché l'atto di ingerire del cibo condiziona direttamente la biochimica del corpo e gli stati mentali. Il nostro corpo si plasma e si forma con le stesse sotanze che noi introduciamo per nutrirci.
La più grande differenza tra mente e coscienza è che la prima registra, archivia e risponde automaticamente agli stimoli che riceve, la seconda invece osserva per comprendere qualcosa o avere un attimo di consapevolezza, poi decide sul da farsi a rigurado di ciò che ha capito, infine e di conseguenza, agisce.
Dopo avero osservato l'opportunità di effettuare un cambiamento grazie ad una presa di coscienza, non si può agire per cambiare nella vita se prima non si è presa la decisione di farlo. Quando si parla di decisione non ci si riferisce a qualcosa del tipo: “ vorrei smettere di fumare”, “prima o poi mi metto a dieta” ecc... No queste non sono affatto decisioni, ma solo delle speranze di prendere delle decisioni che poi non si sa se verranno mantenute. Solitamente chi ha deciso vermante afferma frasi del tipo” da oggi basta! Inizio una nuova dieta!”. Tutti noi abbiamo idee precise su come debbano andare certe cose. E proprio per questo il più delle volte non siamo capaci di uscire dai binari già tracciati. Le idee fisse non sono altro che convinzioni e sono proprio esse a determinare la nostra vita.

Ma per decidere di cambiare, per prima cosa è necessario comprendere qualcosa, bisogna cioè rendersi conto veramente di cosa stiamo facendo, realizzandolo ad un livello più intimo e profondo. L'elemento principale per raggiungere questo obiettivo è la capacità di osservazione senza ombra di dubbio, osservazione che comprende il rendersi conto del rapporto che abbiamo con il nostro corpo e con il cibo, ma anche con le nostre emozioni. Questo perchè molto spesso si ha una visione distorta del proprio corpo, nello spazio e nel tempo, stimandolo in modo non corretto.
Un altro elemento è la motivazione. Una volta deciso cosa fare, non dobbiamo far altro che comunicare al nostro corpo l'intenzione attraverso il complesso sistema dei chakra. Da secoli si conoscono i chakra come i setti centri dell'energia vitale del corpo. Nel corso di questa conferenza ci distacchiamo dall'approccio tradizionale e vi presenterò una nuova visione orientata in modo moderno dei chakra.
Come visto nella precedentemente nell'articolo sui chakra, possiamo dire he il corpo sorge da un campo di energia che risiede in ogni sua cellula; quello che accade in una parte del nostro essere fisico, emozionale, mentale, e spirituale è probabile che eserciti, in una certa misura, un'influenza su ogni altro aspetto. Comprendere quest'energia è utile per essere in grado d'influire sui cambiamenti che vogliamo apportare nelle nostre vite, inclusi i cambiamenti di idea.
Ognuno di noi nasce con l'apparato potenziale dei sette chakra, o centri di energia situati nel nostro campo aurico. La loro potenza viene poi espressa nel nostro comportamento, nei nostri pensieri, nelle nostre parole e nelle nostre azioni.
Mentre le ghiandole endocrine sono state spesso definite come le controparti fisiche dei chakra, di fatto esse sono entità distinte e separate, le prime fisiche, le seconde non fisiche.
Se consideriamo i chakra e il loro campo d'azione, possiamo avere una sensazione di come ci nutriamo e perchè e dove stiamo lasciando morire di fame noi stessi, consciamente o inconsciamente o addirittura dove ci stiamo nutrendo troppo.
Iniziamo a percepire quali parti in quel momento hanno la priorità, e come possono venire apportati cambiamenti in modo creativo ed efficace per incontrare le nostre attuali necessità nutrizionali.
Come sappiamo il primo chakra è un centro d'energia rivolto al mantenerci in vita ed al funzionamento sul piano fisico. Il senso di sostentamento del corpo, la sua sopravvivenza vengono proprio da questo centro energetico. Se la mente di una persona decide che un digiuno, o una dieta dimagrante molto ristretta, sarebbe una cosa magnifica, ma commette la negligenza di non comunicarlo al corpo, c'è una grande probabilità che si avranno delle resistenze a livello fisico al progetto.
Una comprensibile risposta da parte del corpo ignaro potrebbe essere l'equivalente non verbale di: “hei, aspetta un attimo, vuoi farmi morire di fame?” esprimendo così senso di apatia, paura o panico. Ricordo anche che siccome il primo chakra è connesso sia a Kapha dosha che a Vata dosha, se abbiamo Vata dosha dominante, un digiuno può fare aumentare l'elemento aria nel corpo, quindi la leggerezza, peculiare di Vata...è proprio questo aumento che può scatenare le paure, motivo per cui i soggetti Vata, che tendono anche a bruciare troppo velocemente la loro energia, sono soggetti non indicati a sottoporsi a digiuni.
Inoltre le nostre emozioni sono il sintomo derivante da uno squilibrio di ciascun chakra. Se ci sentiamo deboli, disorientati, non in armonia con il nostro corpo o con il mondo fisico è direttamente il primo chakra che comunica con noi. Possiamo allora riconnetterci alla sua energia concedendoci piatti proteinici. Lo stesso è da fare nel caso appunto, volessimo affrontare una dieta dimagrante. Non è necessario introdurre nel nostro corpo un bel piatto di carne per ricevere questo apporto, poiché possiamo raggiungerlo grazie ad una dieta vegetariana e quindi al consumo di proteine vegetali, preferibile anche da un punto di vista ayurvedico.
Anche i cibi rossi in genere aiutano a sostenere il tessuto strutturale associato al primo chakra. Azuchi rossi, lenticchie rosso, cavolo rosso, cipolle di Tropea, peperoni, ravanelli, peperoncino, radicchio, mele dalla buccia rossa, fragole, melograni sono tutti cibi contenenti questa energia.
Una consapevolezza creativa delle necessità del primo chakra ci può aiutare nel progettare un programma che sia purificante e che ne accresca la sicurezza. Esso può anche tenere in considerazione le necessità del proprio dosha.
Per esempio potete far sapere al vostro corpo cosa sta per succedere prima che vi lanciate in qualsiasi cambiamento di dieta che state prendendo in considerazione. Come?
Potete prendere contatto con il vostro corpo in qualsiasi modo sentite sia più adeguato per voi: forse mettendo una mano sul ventre o sul chakra cui volete parlare, oppure dando a voi un luogo confortevole dove sedere, un bagno caldo, qualsiasi cosa. Poi iniziate a spiegargli cosa avete in mente: se pensate che questo digiuno o dieta sono importanti per la vostra salute, per una lunga vita, per la chiarezza mentale o qualsiasi altra vostra ragione, per vedervi più belli, sentirvi a vostro agio nel corpo ecc...
Abbiate la certezza che perlomeno una di queste motivazioni sia di beneficio per il corpo e la sua sopravvivenza. Se nessuna di esse lo è, è molto meno probabile che il corpo accetti il progetto. Tanto spesso è proprio questo che ostacola la perdita di peso quando si intrapende una dieta, per esempio mente e corpo non sono connesse tra loro.
Idee come il fascino e l'essere accettati socialmente non fanno alcun tipo d'impressione sul primo chakra. Provate invece con il terzo se volete procurarvi l'aiuto per un piano di questo tipo. Una volta che avete proposto il vostro piano con semplicità, sedetevi ed aspettate la risposta. Se qualcuno di voi è pratico di meditazione o semplicemente qualche tecnica di rilssamento, potete già conoscere un metodo per comunicare con il vostro corpo ad un livello di “sì” e “no”.
Molto spesso non bisogna fare al corpo delle richieste, ma piuttosto delle domande e rimanendo in ascolto di se stessi, come sempre le risposte arrivano.
A volte basta chiedersi se un certo cibo va bene per noi, ed è probabile che rimanendo in silenzio ci arrivino tutte le sensazioni che determinato cibo provoca nel nostro corpo. Ad esempio...mangio la pasta...buona...ma mi gonfio. Già questa è una risposta. Mi gonfio, non mi sento a mio agio, devo eliminare la pasta dalla mia dieta per un po'. Se poi volessimo approfondire potremmo chiederci cosa stiamo vivendo in questo particolare momento della nostra vita se il disturbo non è sorto da molto tempo e cercare di capire quali le convinzioni che sono sorte.
L'energia del secondo chakra è orientata ad apprendere più cose del nostro mondo attraverso l'esperienza e le sensazioni.
Guardate i bambini che esplorano molto con il loro secondo chakra, camminando a carponi, mettendo tutto quello che possono in bocca: “chissà com'è, proviamo” si dicono.
Da adulti, se abbiamo un desiderio ardente per un certo tipo di sensazioni che non ci permettiamo, le energie del secondo chakra possono saltar fuori in un altro campo.
Un modo molto comune di esprimere queste energie è attraverso il cibo: utilizzando il cibo per procurare soddisfazione. Questo va bene se siete affamati e se necessitate di cibo.
Non va bene se quello a cui siete realmente interessati è una sensazione d'intimità fisica ed invece cercate di deviare voi stessi dalla situazione critica mangiando. Se avvertiamo un senso di poca autostima, paura, panico, in questo caso potreste ricercare l'energia dei cibi dal colore arancione, liquidi e succosi, che agendo sui reni spazzerebbero via le tossine, non solo fisiche, ma anche mentali. Potreste attingere all'energia del secondo chakra per ritrovare la vostra sensualità e bellezza se credete di averla smarrita. Arance, cachi, tisane, succhi di frutta, lenticchie rosse, uova, zafferano, zucche, scalogni ecc...fanno al caso vostro.
Il cibo è uno specchio che ci mostra dove può avvenire la nostra guarigione più profonda. Un modo pratico per incominciare a familiarizzare con questo campo consiste semplicemente nel notare quali tipi di composizioni piacciono al vostro corpo.
Vi piacciono i cibi croccanti? Gli alimenti cremosi? Quelli Liquidi?

A livello del terzo chakra sorgono aspetti relazionali, di potere, di nutrizione e di appartenenza. Le scelte dei cibi possono essere quindi altamente influenzate dalle abitudini delle nostre famiglie, degli amici ecc...
Non dovete mangiare per forza ciò che gli altri vi impongono per fare un piacere o sentirvi accettati. Quindi se volete intraprendere il cammino di un'alimentazione consapevole non dovrete fare altro che circondarvi di amici e persone che vi accettino, non importa quali siano le vostre scelte alimentari, se non siete così fortunati la cosa migliore è di confidare sulla propria autorevolezza. La forza ed il cibo sono strettamente intrecciati tra loro. Ci si può sentire forti essendo grandi piuttosto che piccoli, e così si mangia in sovrappiù per raggiungere un certo stato. Ma si può anche avere paura di esprimere direttamente quanto siamo forti realmente, e così lo nascondiamo dirigendo le nostre energie mangiando oltre il dovuto o lasciandoci morire di fame.
Occorre molta volontà per mantenere un corpo ad un peso che non è il suo naturale di norma. Operando perciò con le nergie del terzo chakra si accresce la forza di fare delle scelte.
Se neghiamo la nostra forza, o la diamo a qualcun'altro, questa zona reclamerà attenzione con il modo non verbale che ha il corpo di esprimersi: sforzi per mangiare, indigestioni, squilibri nel livello di zucchero nel sangue. Quando cominciamo ad avere piena fiducia che quello che realmente vogliamo fare nelle nostre vite è valido, il processo di guarigione è cominciato.
Chi ha poca fiducia nelle proprie capacità, chi si sente frustrato e incapace di attuare cambiamenti nella propria vita, potrebbe anche decidere di mangiare cibi gialli che ne contengono l'energia, come peperoni, mais, pere, pompelmi, semi, banane, burro o meglio ghee, cereali, ceci, limoni, fior di zucca ecc...colore che tra l'altro stimola e migliora la digestione
A livello del quarto chakra incominciano a manifestarsi i paradossi, ciò è tipico poiché qui cominciamo ad imparare come equlibrare le energie opposte: femminile-maschile, leggero-pesante, chiaro-scuro, freddo-caldo ecc...
Impariamo a convivere con i nostri desideri, e diam a noi stessi uno spazio più salutare e sicuro per la loro espressione. Apriamo il nostro cuore agli altri oltre che a noi stessi e proprio per questo ritroviamo il piacere di condividere il nostro cibo.
Se cerchiamo di reprimere una polarità del nostro essere , può accadere di non essere in equilibrio, se non addirittura sentirci non accettati ed amati dal mondo. Molte persone mangiano anziché esprimere il loro affetto o anziché vedere il buono che li circonda. Il loro amore è così potente che le spaventa e vogliono condividerlo, ma non sanno come. E' il caso in cui una persona si riempie di cibo per colmare un vuoto.
Se vogliamo interrompere questo ciclo un modo pratico può essere proprio quello di stare attenti a quando si dice una cosa e poi se ne fa un'altra. Non colpevolizzatevi, semplicemente osservatevi e se non potete fare a meno di mangiare vi sarà molto utile cibarvi di verdure, verdure in quantità. Tutte esse contengono l'energia di questo chakra, proprio perchè rappresentano l'equilibrio, la neutralità. Asparagi, fagioli mung, basilico, bietole, carciofi, cavolini di Bruxelles, cavoli, cetrili, cime di rapa, insalata ecc...vanno tutti benissimo. Anche il the verde.
Il quinto chakra molto spesso è in stretta relazione con il secondo chakra, perchè è qui che esprimiamo la verità delle nostre esperienze. Le persone che hanno a che fare con la bulimia ad esempio, spesso stanno cercando di trovare un equilibrio proprio in questi due centri. C'è spesso qualcosa di importante che necessitano di comunicare al mondo, che viene negato o ignorato. Ed è qui che siamo interessati al cibo più per il suo valore simbolico che per il suo significato nutritivo. Il quinto chakra coinvolge l'attività pratica di venire nutriti o di essere in grado di ricevere nutrimento dallo Spirito. Come apertura potreste notare quali cibi sono importanti per voi a livello simbolico. Se poi il vostro problema è l'ascoltarvi e l'esprimervi per quello che siete potreste introdurre nella vostra dieta frutta come le prugne, pesce azzurro, cardi.
Il tema della trasformazione è di suprema importanza a livello del sesto chakra. L'intuito è una risorsa che ci può aiutare nel fare le scelte nutrizionali che contribuiscono più sensibilmente alla nostra trasformazione e a quella degli altri.
L'intuito può manifestarsi attraverso i sogni, il discernimento, lampi d'intuizione o tramite un senso di sapere in un modo profondo e indiscutibile.
Di nuovo c'è una corrispondenza energetica tra il sesto ed il terzo chakra per mezzo del quale dobbiamo essere in grado di fidarci della nostra forza per fare affidamento sul nostro intuito. Il sesto chakra può operare comunicandoci idee e concetti su come ci nutriamo o su come dovremmo nutrirci, magari in modi radicalmente diversi da qualunque regola da noi accettata.
Riconoscere accettare ed agire sugli obiettivi della nostra vita ha un influsso pratico su come ci nutriamo nel regno del settimo chakra.
E' bene sapere che ogni energia sostiene l'altra. Se immaginiamo i chakra interagire tra loro allora conoscere il modo in cui ci rapportiamo al cibo diventa una benedizione, un'indicazione su come queste forze influiscono su di noi.
Un modo forse più semplice per mettersi in contatto con questi centri e apportare cambiamenti fisici e mentali è quello di partire direttamente dall'alimentazione per arrivare ad un livello più sottile.
Abbiamo visto nella conferenza precedente, come sia importante l'elaborazione del Prana attraverso i chakra, affinchè la nostra energia sia integra e ci dia soddisfazioni fisiche e psicologiche.
Il Prana lo troviamo non solo nell'aria che respiriamo, ma anche nel cibo che mangiamo, e proprio per questo anche i cibi hanno una certa risonanza con i nostri centri energetici.
A volte è la mente a non accettare i cambiamenti e perciò a seconda della sfera in cui vogliamo ottenere certi cambiamenti, dopo un'accurata osservazione, possiamo scegliere i cibi propri di una certa sfera o chakra.
Qualche piccolo riferimento l'ho dato anche prima se avete notato.
Ma rivediamo insieme i chakra, a cosa corrispondono e quali cibi ad essi corrispono.
Muladhara chakra o chakra della radice. Ad esso è correlata la nostra corporeità e l'istinto e può comunicare con la nostra mente cibandosi di cibi proteici, quindi carne, uova, pesce, legumi e grassi, nonché di cibi dal colore rosso...
Swadhistana presiede invece la funzione sessuale e riproduttiva, la purificazione e l'eliminazione dei liquidi e quindi è utile nei periodi in cui decidiamo di purificarci, attingere a cibi dal colore arancio e soprattutto di consistenza semiliquida e liquida. Quindi zuppe, tisane, succhi di frutta o frullati di verdure.
Manipura presiede alla funzione digestiva, perciò se abbiamo problemi di digestione, possiamo iniziare a comunicare a mente e corpo con cibi dal colore giallo, ma in particolare carboidrati semplici, quindi cereali integrali, grassi semplici, sostanze stimolanti, come spezie riscaldanti ed eccitanti.
Anahata è legato alla funzione cardiaca, respiratoria, immunitaria e come abbiamo visto alle proprie emozioni, perciò se abbiamo un problema di un'alimentazione eccessiva per riempire un vuoto interiore, possiamo cominciare a mangiare verdure di ogni genere, verdi soprattutto, ma non solo.
Vishuddhi invece è collegato agli organi della fonazione e all'ascolto di se stessi. Inizia qui un'elevata considerazione del cibo a livello simbolico e spirituale e perciò se vogliamo iniziare un ascolto migliore di noi stessi e abbandonare certi schemi mentali è utile cibarci di frutta e miele.
Non ci sono cibi correlati agli ultimi due chakra che sono puramente spirituali e che in realtà prevedono anche il non nutrimento se non quello del Prana.
E' ovvio che in una dieta equilibrata che tenga conto anche degli umori corporei vata pitta e kapha, si ha bisogno di tutti i cibi legati ai chakra in accordo con la propria costituzione, ma sappiamo che attraverso un ascolto continuo di sé possiamo riequilibrarci preferendo per un periodo più o meno lungo, a seconda del tempo che ci serve per ottenre un riequilibrio o ciò che ci siamo promessi, determinati cibi.



Valutazione stato attuale dei chakra in relazione all'alimentazione

1 Ho tutta l'energia necessaria per compiere quello che desidero fare? La mia dieta incontra le mie fondamentali necessità a livello fisico? Ricevo calorie, proteine, ed elementi nutritivi a sufficienza?

2 La mia dieta mi soddisfa? Ha dei sapori gradevoli? La struttura, i sapori, gli odori esercitano attrazione su di me?

3 E' nutriente? In quale modo sono in grado di scegliere i cibi?

4 Questo è un alimento che vorrei condividere con altri, premesso che ci siano le giuste circostanze e persone? Può essere compreso tra i miei eccessi? Che cosa ho da offrire a questo cibo?

5 Come ricevo questo cibo? Qual è il suo valore simbolico per me?

6 Intuitivamente, come contribuisce ora il modo nel quale mi nutro al bene massimo per me e per gli altri?

7 In quale modo questo cibo sostiene complessivamente il mio scopo nella vita?

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