Per colui che vede il proprio Sè espanso nell'universo e l'universo nel proprio Sè, e che vede il superiore e l'inferiore; la pace fondata sulla conoscenza non viene mai a mancare.

- Charaka Samhita Sha. V. 20 -



sabato 20 dicembre 2014

L'IMPORTANZA DEL MASSAGGIO IN AYURVEDA

Parlare di massaggio in Ayurveda ci conduce in un viaggio alla scoperta del Sè, di percezioni sensoriali perdute o nascoste.
Il meraviglioso cammino del massaggio si presenta come un percorso di antica conoscenza, osservazione, ascolto e tradizione, in cui si fondono i fattori culturali, mistici, religiosi, spirituali dell'India.
Il massaggio ayurvedico nasce nella notte dei tempi, in una regione nota come la sacra madre India o Bharat, culla della spiritualità vedica. Il massaggio si diffuse in tutto il subcontinente indiano, rimanendo più protetto nella zona del Kerala, nel sud dell'India, dove anche io sono stata a studiare quest'arte e della quale porto con me un bellissimo ricordo..
Secondo la tradizione il massaggio deve essere inseganto da maestro a discepolo attraverso l'osservazione delle gestualità. La tradizione keralese in particolare rimane legata a memorie antichissime che oramai sono andate perdute nelle grandi metropoli indiane.
La parola sanscrita per indicare il massaggio è Abhyanga, ed indica proprio, nella sua etimologia, una pratica di movimenti eseguiti su tutto il corpo in differenti direzioni con finalità specifiche.
La funzione principale del massaggio è quella di comprendere il flusso del Prana, o energia vitale, e le relative direzioni.
L'Abhyanga si può definire come un esercizio passivo sia per il corpo che per la mente in cui la persona partecipa comunque attivamente al processo di cura in forma meditativa e introspettiva.

Ovviamente ciò è sia per chi esegue sia per chi riceve il massaggio, entrando così' in uno scambio sottile di informazioni di natura energetica e fisica.
Nel massaggio la mente viene risvegliata e ripulita dagli eccessi di Tamas, ovvero il principio di inerzia che per la filosofia vedica è presente nell'Universo come nella mente e di Rajas, il movimento frenetico. Di conseguenza si otterrà un aumento di Sattva, ovvero la tranquillità e la stabilità della persona ricordandole che è il continuo collegamento con l'Unità.
Secondo la tradizione infatti la mente si trova ovunque: nella nostra pelle, che è il primo e più esteso organo di percezione, cos' come in ogni cellula del nostro corpo.
Per questo concetto, il corpo viene risvegliato dall'inerzia creando cambiamento. Gli strumenti di tale cambiamento sono gli oli medicati o Tailam, che apportano all'interno del corpo un messaggio di fluidità e morbidezza, ma anche di purificazione da tutte le sostanze accumulate nell'organismo.
Nei testi classici indiani, risalenti a più di 5000 anni fa, si fa riferimento al massaggio e alle sostanze oleose utilizzate, con qualità diverse secondo i sintomi e i disturbi che si volevano curare per via interna ed esterna.
Riferimenti al massaggio si hanno, nei testi vedici, così come nelle rappresentazioni di divinità indiane, come ad esempio quella della dea della ricchezza Lakshmi che massaggia i piedi al suo consorte.
Il massaggio può essere utilizzato come cura terapeutica da affiancare ad uno stile di vita e alimentare corretti, in quanto aiuta l'organismo a ricevere le sostanze nutrienti provenienti dall'interno del corpo e ad espellere le tossine. Rafforza il sistema immunitario e aiuta il corpo ad avere una pronta guarigione.
Il massaggio è quindi sinonimo di salute. Nei tempi antichi i guerrieri e i soldati si sottoponevano giornalmente al massaggio e questa contribuiva a rendere le loro membra flessibili e ben formate. Ma veniva usato anche per curare cefalee croniche o a rinforzare gli arti paralizzati. In Kerala, la maggior parte delle infermità che oggi vengono definite di tipo ortopedico, venivano curate con il massaggio. Ancora oggi in India è possibile curarsi attraverso questa antica arte, che negli ultimi anni sta avendo riscontri scientifici. Ricordo anche che l'Ayurveda è stata riconosciuta dal'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1970.
Il massaggio non è altro che la manipolazione scientifica dei tessuti molli del corpo e consiste essenzialmente nelle azioni di palpare, impastare e frizionare.
Il semplice massaggio è sufficiente per mantenere il corpo giovane: la pelle, i muscoli, le vene, le arterie, il sistema linfatico, il sistema nervoso e tutto l'organismo ricevono un grande beneficio.
Massaggiare una persona inferma significa attivare la sua circolazione sanguigna e linfatica, migliorare il funzionamento dell'epidermide e quindi accrescere il nutrimento di tutti i tessuti del corpo. Il massaggio agisce sulla colonna vertebrale, sui muscoli, le articolazioni, le ossa.
La natura ha predisposto nel nostro corpo un meccanismo ritmico congenito, che mantiene in ordine il funzionamento armonico di tutte le parti che lo costituiscono e che allo stesso tempo è una forza curativa in caso di necessità. Ad esempio, il cuore di un adulto batte 72 volte al minuto. Il ritmo cardiaco, dopo la nascita, rallenta progressivamente fino all'età di 16 anni. In un neonato il battito al minuto è di 114/115 circa e diminuisce sui 90 nell'adolescenza fino ai 70 circa in età adulta. Quando sopraggiunge la vecchiaia il ritmo aumenta nuovamente, poiché sopraggiunge la paura. L'atto respiratorio in condizioni normali avviene 18 volte in un minuto e anche in questo caso si verificano variazioni determinate da paura, debolezza, aggressività. Generalmente il ritmo cardiaco è quattro volte superiore a quello respiratorio.
Il massaggio è molto importante per il funzionamento armonico di questi ritmi fisiologici: il suo scopo principale è infatti quello di ripristinare nell'organismo una condiizione di equilibrio e di mantenere la salute fisica e mentale.
Praticato sulle spalle, collo, spina dorsale e tutta la schiena, agisce sui nervi e sui vasi sanguigni, armonizzando la relazione tra il sistema nervoso e il ritmo delle pulsazioni. I nervi possono essere calmati o stimolati attraverso l'uso di tecniche diverse.
Grazie al massaggio ayurvedico l'interscambio dei fluidi corporei è favorito, i tessuti delle gambe e delle braccia sono meglio nutriti e irrorati da sangue puro. Infiammazioni e gonfiori vengono eliminati e le congestioni si disperdono. Il corpo si mantiene bello eflessibile e la debolezza svanisce. Inoltre la pratica quotidiana del massaggio previene le fratture ossee. Per questo è importante, qualora non si abbia la possibilità di ricevere un massaggio, praticare l'automassaggio.Distorsioni e tendiniti possono essere curate eliminando il gonfiore e l'aderenza dei tessuti.
Anche il trattamento delle paralisi è favorito dal massaggio.
La linfa non scorre in condotti come vene o capillari, ma circola in tutto il corpo, in ogni muscolo. Distribuendosi nelle cellule. I nodi linfatici, oltre a costituire una barriera di difesa immunitaria dell'organismo, drenano dal sangue l'eccesso di liquidi alleggerendo il lavoro del cuore. Il massaggio agisce potentemente anche sul sistema linfatico.
Regolando e migliorando la circolazione sanguigna e linfatica, il massaggio contribuisce alla rimozione delle tossine attraverso il sudore, l'urina e ogni altro tipo di secrezione. Il sangue, dalle parti più interne del corpo, è attratto verso la superficie, la pelle si purifica e la sua funzionalità migliora sensibilmente. I polmoni, e con essi il sistema respiratorio divengono più attivi. Per questo è molto indicato a tutte quelle persone che sono costipate, fanno fatica a sudare o fanno poco movimento.
Il massaggio favorisce anche la digestione, l'assorbimento e l'assimilazione del cibo, rinforzando lo stomaco e regolando l'intestino eliminando la costipazione.
Grande protagonisti del massaggio non sono solo i movimenti, ma anche gli oli utilizzati che vengono sempre scelti in base alla costituzione individuale della persona o in base al disturbo da curare. Inoltre il loro uso rende la pelle più morbida ed elastica accrescendo notevolmente i benfici del massaggio.
Le frizioni con olio danno alla pelle una splendida luce e ne aumentano la resistenza nei confronti della temperatura esterna, sia nei casi di caldo eccessivo che di freddo intenso. L'uso dell'olio contribuisce anche a disperdere uniformemente l'eccesso di calore interno, e perciò è un'ottima cosa cosa farsi massaggiare durante stati febbrili.
E' indicato l'olio soprattutto nei casi di pelle secca ed arida poiché ne evita l'inaridimento, nutrendola e idratandola e allevia anche i problemi cutanei legati all'invecchiamento, come rughe, grinze e macchie della pelle.
In Kerala, così come per mia scelta, l'olio più utilizzato è quello di sesamo, mentre quello di cocco, viene adoperato solo in casi particolari. L'olio viene scelto anche secondo la stagione, in quanto gli oli possono avere effetti rinfrescanti o riscaldanti sul corpo. L'olio di sesamo va bene per tutte le stagioni, ma si può utilizzare anche olio di semi di senape o di oliva in inverno, olio di cocco in primavera ed estate, ad eccezione delle donne che possono utilizzarlo in tutte le stagioni. Solitamente gli oli ayurvedici sono medicati e perciò miscelati ad erbe curative.
Prima di sottoporsi ad un massaggio è sempre necessario comprendere la propria costituzione individuale...un terapeuta o operatore deve indagare sulla natura della persona per individuare le manovre migliori o il tipo di trattamento da svolgere. In ayurveda il massaggio tradizionale è l'abhyanga, ma può essere affiancato da massaggi linfodrenanti, e articolari o massaggi che si avvalgono dell'uso di erbe, o sacchetti pieni pieni di sale, erbe, riso che vengono strofinati sul corpo a seconda dell'effetto che si vuole ottenere. Talvolta ci si avvale dell'uso di cataplasmi con olio caldo o unzioni del corpo e colate sulla fronte.
Tutti hanno bisogno di essere massaggiati regolarmente, per mezzo di un automassaggio, uno scambio di massaggi tra partners o praticato da professionisti. Così come un'auto ha bisogno di essere lubrificata ed ingrassata, lo stesso vale per il corpo che ama essere oliato, sia per il piacere che ciò comporta, che per protezione contro le offese del tempo.

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