Per colui che vede il proprio Sè espanso nell'universo e l'universo nel proprio Sè, e che vede il superiore e l'inferiore; la pace fondata sulla conoscenza non viene mai a mancare.

- Charaka Samhita Sha. V. 20 -



venerdì 18 aprile 2014

IL KAJAL NELLA TRADIZIONE AYURVEDICA

Il risultato finale è una pasta appiccicosa della consistenza di un rossetto per le labbra che va conservata in una piccola scatola d’argento in quanto non consente la proliferazioni di batteri.
Il Kajal può essere fatto anche bruciando uno stoppino di cotone nell’olio di senape. Questo metodo è comunemente usato in India e il deposito che si raccoglie dalla combustione dell’olio di senape ha molte proprietà medicinali. Per applicarlo  basta toccare leggermente con la punta del dito anulare il composto e stenderlo con cura su tutta la lunghezza delle palpebre. Il Kajal fa  splendere gli ochhi rendendoli più prominenti e belli, ma quel che più importa sono le proprietà medicinali che permettono di mantenere gli occhi puliti e sani. Se si ha una leggera sensazione di bruciore e un po’ di lacrimazione, è dovuta alla reazione chimica che ha l’effetto di rafforzare gli occhi. La canfora è rinfrescante, eccita la ghiandola lacrimale e aiuta l’occhio a rimanere sano. Infatti il Kajal nasce in India non tanto come trucco o rimedio di bellezza, ma come rimedio per la cura degli occhi, in quanto li protegge da agenti esterni irritanti ed è molto utile anche per chi soffre di scarsa lacrimazione.
In India, gli uomini mettono il kajal la sera prima di coricarsi, le donne al mattino dopo aver lavato il volto ed è uso e tradizione mettere il kajal sia a uomini che a donne e a bambini di tutte le età inclusi i neonati. Nel caso dei bambini non viene messa la canfora. Ai neonati si applica il kajal dal sesto giorno dopo la nascita fino a sei anni.
Un altro rimedio alternativo al Kajal è il surma. Si tratta di un collirio in polvere ricavato dalla triturazione della pietra di antimonio ed erbe. Molto spesso vengono usate anche le polveri di perla, smeraldo e zaffiro blu. Il surma ha le stesse qualità del kajal. I musulmani lo mettono per motivi religiosi, anche il profeta Maometto lo usava. Viene applicato sulle palpebre con uno speciale bastoncino di vetro o di argento.

Nessun commento:

Posta un commento