Oggigiorno siamo abituati a sentir parlare di Ayurveda in modo riduttivo ad indicare molto spesso dei massaggi estetici e rilassanti o tutt'al più qualche terapia di purificazione. L' Ayurveda invece è molto di più. E' un'antica scienza medica che può considerarsi “complementare” alla medicina tradizionale occidentale, ma che propone un approccio differente: se la medicina che conosciamo si concentra sulla manifestazione delle malattie e sulla loro cura per mezzo di medicinali per lo più chimici, per l’Ayurveda la malattia non è mai un fatto isolato e le sue terapie non curano solo un sintomo o un organo in particolare, ma propone, oltre che ad una visione olistica, un approccio globale alla persona che include psicologia, genetica, sessualità, alimentazione e relazioni proponendo un modello di salute legato allo “ Stile di Vita” , che qui in Occidente sta cominciando ad essere considerato come una moderna soluzione “ sociale “ alla salute pubblica. Ciò sorge anche dall'esigenza sempre più crescente degli uomini di avvicinarsi ad uno stile di vita più sano, corretto, con meno stress e a contatto con la natura e perchè no per trovare anche soluzione a quelle malattie, per lo più psicosomatiche, a cui ancora oggi la medicina moderna non è riuscita a dare spiegazione. DOVE NASCE L'AYURVEDA? Nasce in India più di 5000 anni fa, precisamente nell'India del sud, in quella piccola regione di nome Kerala. Per migliaia di anni l’Ayurveda è stato tramandato prima attraverso un’ininterrotta tradizione orale e successivamente attraverso numerosi testi scritti. Si hanno infatti notizie in merito grazie ai testi ritrovati di due medici vissuti circa 2500 anni fa, Charaka e Shushruta, contenuti negli antichi testi Veda. Questi testi classici raccontano di civiltà più avanzate in cui la malattia era completamente sconosciuta, poiché l'Ayurveda non era usato unicamente per guarire le malattie dei singoli individui, ma soprattutto per influenzare positivamente la salute dell'intera società. L'obiettivo degli antichi saggi, com'era descritto nei testi vedici, era quello di creare una società priva di malattie influenzando positivamente la vita dei singoli individui. Come possiamo notare la parola Veda è ricorrente. Infatti significa Scienza mentre Ayus significa Vita. Perciò Ayurveda significa Scienza della Vita. La leggenda vuole che il Dio Brahma, nonché Creatore dell'Universo tramandò ai medici gemelli Ashvini la scienza Ayurvedica e da questi venne poi tramandata al ben noto Indra e da quest' ultimo ai 4 saggi Rishi per arrivare all'umanità. I rishi si recarono da Indra chiedendo di dare loro le giuste indicazioni per poter aiutare l'uomo dell'epoca di distruzione Kali Yuga, nonché epoca attuale, poiché nonostante avesse beni materiali in gran quantità era infermo a livello fisico e spirituale e non in grado di raggiungere i 4 obiettivi primari della vita che consistono in consapevolezza interiore, corretto possesso di beni materiali, corretta soddisfazione dei desideri e delle passioni, adeguato rispetto per la religione. Indra quindi insegnò loro l'Ayurveda che prese poi il nome dai quattro saggi Ayurveda Maharishi.
DEFINIZIONE DI AYURVEDA Nel Charaka Samhita, viene data una prima definizione di cosa sia l'Ayurveda: “ si definisce Ayurveda la scienza che descrive gli stati della vita vantaggiosi e quelli sfavorevoli, insieme a ciò che è buono e ciò che è nocivo per la vita, che tratta la sua lunghezza e la vita stessa”. Nello stesso testo è data anche la definizione di Ayus, vita, intesa come la combinazione di 4 elementi: corpo, organi dei sensi, mente, anima. Si può dedurre quindi che questa scienza si occupi di tutti gli aspetti del benessere, da quello fisico a quello psichico e spirituale. Secondo questa tradizione la salute non è solo assenza di malattia, ma è uno stato di continuo appagamento e di benessere, di felicità fisica e mentale. Il concetto di equilibrio espresso dall'Ayurveda, comporta non solo il perfetto funzionamento dei vari sistemi ed organi, della psiche e dello spirito, ma anche un rapporto di felice convivenza con tutte le creature, i familiari, gli amici, il lavoro, il clima e la cultura, i propri ideali ecc... Tanto è che in materia di Ayurveda ricadono anche, oltre che allo Yoga e la meditazione che tutti conosciamo, anche l'arte e l'architettura Vastu che è la controparte indiana di quella che in Cina e Giappone è chiamato Feng shui, lo studio degli spazi e ambienti architettonici in base alle energie che in essi circolano per il benessere dell'uomo. Generalmente si usa l'espressione “ medicina ayurvedica” per indicare un metodo terapeutico naturale, diciamo fitoterapico, ma molto più sofisticato, di cui gli aspetti più conosciuti sono le prescrizioni di preparati a base di erbe e sostanze naturali, massaggi, diete, terapie di purificazione e rilassamento abbinati anche alla cosmesi. L’osservazione attenta della Natura, da sempre maestra in tutte le tradizioni, ha svolto un ruolo fondamentale nell’elaborazione della più antica Scienza medica e di vita del mondo, giungendo fino a noi, superando inossidabile la prova del tempo. E’ affascinante pensare come concetti, espressioni, osservazioni talmente antiche da perdersi nella rete dei millenni, siano filtrate fino a noi, senza mutamenti di sorta, sempre attuali e vergini. L’osservazione della Natura e delle sue qualità rappresenta un aspetto insolito ed avvincente, una conoscenza preziosa per ristabilire armonia ed equilibrio in ogni aspetto della vita. Gli interventi terapeutici previsti in Ayurveda sono vari e diversamente articolati, mostrando numerose possibilità operative, dirette ed indirette; stile di vita, comportamenti da seguire,trattamenti fisici, medicamenti, tutto viene esplorato, investigato, corretto. Il paziente viene direttamente coinvolto nel recupero e nella gestione della propria salute tanto che tra medico e paziente si instaura un vero e proprio rapporto quotidiano di intimità che può durare una vita. Secondo il Charaka Samhita, vi sono 4 “pada” (lett. piede,parte, pilastro) ritenuti fondamentali per l’attuazione corretta di una terapia; necessaria è la presenza del medico, del terapista, del medicamento ed ovviamente del paziente. In senso più profondo questa disciplina si propone quindi, come abbiamo visto, di portare consapevolezza interiore facendo sviluppare capacità di autoguarigione, di portare l'uomo a possedere in modo equo beni materiali, di soddisfare i propri desideri e passioni di dare dignità alla sua vita realizzando benessere individuale, ma anche collettivo, attuando il proprio dovere (DHARMA), con giustizia e comprensione (ARTHA), senza escludere il piacere e la felicità (KAMA), raggiungendo la liberazione del corpo, dell'anima, del destino (MOKSHA). I principi ayurvedici non sono per forza applicabili in un contesto legato ad un sistema filosofico – religioso, poiché essendo principi immutabili e inalterabili nella loro essenza, possono essere affiancati alla nostra medicina moderna completandola. Secondo il testo già citato del Charaka Samhita un medico deve avere 6 virtù: CONOSCENZA, LOGICA, SCIENZA O STUDIO, MEMORIA, ADATTABILITA', PROVA PRATICA. Un medico ayurvedico dovrebbe quindi essere una persona molto intelligente, abile e dotata dal punto di vista pratico. Dovrebbe essere capace di superare le sue passioni e le sue debolezze, sapere usare la sua conoscenza nel prendersi cura dei pazienti che si trovano in difficoltà. Deve assolutamente essere in grado di trovare la medicina giusta al momento giusto e andare avanti con sicura saggezza. Ciò indica un sistema dogmatico legato alla ricerca scientifica, alla pratica e alla sperimentazione accogliendo quindi il contributo di chiunque concorra a migliorarne l'applicazione, rendendola così una medicina considerata “Patrimonio dell'Umanità” tanto che nel 1976 è stata formalmente riconosciuta, dall' Organizzazione Mondiale della Sanità come un sistema sanitario completo di medicina naturale, anche se in Occidente, fino ad ora, non ha mai goduto della giusta considerazione. Ciò che quindi l' Ayurveda propone è riconosciuto scientificamente ed è il frutto di una ricerca continua che dura da millenni. La medicina indiana si occupa della scienza nel senso più completo del termine. Essa descrive la struttura del corpo, i suoi organi, i legamenti, i muscoli, i vasi ed i tessuti. La materia medica abbraccia una vasta raccolta di medicine derivanti da minerali, dal regno vegetale e raramente animale, adottate spesso anche in Europa. La farmacopea vanta ingegnose preparazioni frutto di elaborate ricette che esigono istruzioni altrettanto elaborate nella loro preparazione, istruzioni per la loro somministrazione e classificazione. Una grandissima importanza viene data anche all'igiene personale, al regime alimentare e di vita. Un medico ayurvedico studia almeno per sette anni universitari, escluso il praticantato. Le branche dell'Ayurveda sono 8. Ciascuna sezione tratta uno specifico campo di diagnosi delle malattie e la loro cura, con approccio tecnico-scientifico: KAYA-CIKITSA: si occupa dei problemi interni dell'organismo dovuti a disturbi del fuco interno, quindi metabolico-digestivo. KUMARA BHRITYA: pediatria SHALAKYA TANTRA: problemi legati alla zona alta del corpo e precisamente dal collo alle tempie e legato all'oculistica, alla otorinolaringoiatria e ortodonzia. SHALAYA TANTRA: chirurgia AGADA TANTRA: tratta le sostanze tossiche e quindi tutte le malattie da intossicazione dovute a tossine accumulate nel corpo o per cause esterne come morsi di animali velenosi o ingerimento di cibi velenosi. BHUTA VIDYA: psicologia RASAYANA: che tratta le tecniche di ringiovanimento VAJI KARANA: sessuologia. Ad esse si aggiungono poi sezioni che riguardano il campo energetico, psico-somatico come lo Yoga, la meditazione, l’uso di suoni primordiali, l’uso della musica, esercizi di respirazione, RATNA ABHYANGA, che consiste nell’uso di pietre preziose, colorterapy ecc… Senza entrare nello specifico, poiché sarà argomento della prossima conferenza, L'Ayurveda si basa sul principio del Tridosha, ovvero la teoria delle 3 energie vitali che pervadono l'Uomo e l'Universo, frutto della combinazione dei 5 elementi: etere, aria, acqua, fuoco e terra. Nell'uomo queste 3 energie determinano 3 categorie di persone caratterizzate fisicamente e psicologicamente fin dalla nascita. Secondo la tradizione ayurvedica, la perfetta salute avviene quando queste tre forze chiamate Vata, Pitta e Kapha, sono in equilibrio tra loro. La malattia è causata proprio dal loro squilibrio, poiché squilibrandosi portano alla formazione di Ama, ovvero tossine che nei casi più gravi andrebbero ad intaccare il processo di formazione dei tessuti dovuto al metabolismo. Le terapie ayurvediche sono di due tipi: alcune producono vigore negli individui sani, altre curano i disordini negli individui malati. Per un medico ayurvedico o un operatore ayurvedico, compito di quest'ultimo è prendersi cura di pazienti mediamente sani, è molto importante poter determinare quale sia il dosha predominante, per poter determinare quale sia la terapia migliore da seguire, anche nel caso in cui si tratti di semplici massaggi. Questo perchè quello che noi definiamo semplice massaggio, per l'Ayurveda ha in realtà uno scopo curativo, con forti impatti a livello fisico e mentale, ed energetico e se non viene eseguito il massaggio o il trattamento adeguato, con le manualità e i prodotti adeguati per il dosha della persona, si possono riscontrare ripercussioni negative. Senza nulla togliere alle estetiste, diffidate dai massaggi o le terapie da esse proposti se non viene fatta almeno una diagnosi base del dosha. Ogni rimedio ayurvedico è un tonico; queste terapie non vengono prescritte allo scopo di distruggere un organismo invasore, ma per ristabilire un equilibrio energetico che renda impossibile la sopravvivenza di virus e batteri all’interno dell’organismo in un sistema immunitario rafforzato e permettendo il corretto funzionamento dei processi fisiologici e l’equilibrio delle energie vitali.
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