Per colui che vede il proprio Sè espanso nell'universo e l'universo nel proprio Sè, e che vede il superiore e l'inferiore; la pace fondata sulla conoscenza non viene mai a mancare.

- Charaka Samhita Sha. V. 20 -



mercoledì 12 febbraio 2014

I RASA: i gusti che curano

L'India è magica, unica...e questo perchè luoghi, odori, colori e sapori sono tutti avvolti da un'aurea di sacralità. Sacralità per lo spirito, ma anche per il corpo. E' proprio da questo rispetto per il nostro tempio che nasce l'attenzione verso un'alimentazione consapevole in grado di mantenerci sani ed in equilibrio attraverso la semplice conoscenza dei sapori o rasa.
Essi sono in grado di influenzare l'equilibrio dei nostri dosha. Un maestro indiano diceva: " Non ha importanza ciò che si mangia, ma quel che si digerisce" e sono proprio i rasa a stabilire se un cibo  è digeribile o meno in accordo con il proprio dosha.
Un menù ayurvedico rispetta sempre le necessità della persona e i singoli ingredienti e portate armonizzano sempre tra loro i colori, i sapori, la consistenza. Un cibo sano è gradevole nell'odore e nel gusto, stimola l'appetito e comprende tutti e sei i sapori fondamentali.
L'ayurveda attribuisce un'enorme importanza al loro ruolo nell'alimentazione, poichè definiscono inequivocabilmente una carenza o uno squilibrio psicofisico, ma sono importantissimi anche nella scelta di erbe e spezie come integratori curativi. Ogni gusto svolge un'azione specifica e ha un determinato significato dal punto di vista della stimolazione dei succhi gastrici e dell'apparato digerente, svolgendo una potente azione sul nostro equilibrio fisico e mentale.
I gusti vengono sperimentati quando mettiamo in bocca un cibo. L'esperienza immediata di quel gusto e come essa agisce sul corpo è detta Rasa. Ogni rasa possiede un Virya, ovvero l'effetto che ogni gusto ha sulla digestione. Esiste anche un effetto più sottile del gusto, detto Vipak, l'effetto post-digestivo che si ha sul lungo termine e che influenza il nostro metabolismo.
 Secondo l’Ayurveda esistono sei tipi di gusto o rasa. Un rasa può essere leggero o pesante, umido o asciutto. I gusti leggeri favoriscono la digestione, mentre quelli pesanti richiedono più energia al corpo per essere assimilati. 
I sei gusti sono: 

  1. aspro, 
  2. salato, 
  3. pungente, 
  4. amaro,
  5. astringente e 
  6. dolce. 
Secondo l’Ayurveda è consigliabile inserire nella dieta di ogni persona cibi che contengano tutti e sei i rasa perché se opportunamente combinati producono una dieta equilibrata. L’eccessivo consumo di uno qualsiasi di essi può dare effetti nocivi. 
La percezione di tutti i gusti affina i sensi, stimola gli organi e soddisfa l'organismo, e questo vale soprattutto per il pasto di mezzogiorno. In caso di malattia. di disturbo dei dosha o di dieta, i sapori possono essere anche introdotti separatamente o a livello terapeutico.
Particolarmente stimolanti per Vata sono i gusti dolce, salato, aspro e piccante. Pittà è positivamente influenzato dai gusti dolce, amaro e astringente, mentre Kapha dai gusti amaro, piccante e astringente.
I sapori influenzano il corpo, ma anche la mente.

SAPORE DOLCE
Il sapore dolce nasce dal legame tra gli elementi acqua e terra. I cibi naturalmente dolci garantiscono all'organismo vitalità, nutrimento e soddisfazione. Sono gradevoli al gusto, danno al corpo energia prontamente utilizzabile, eliminano il nervosismo e sono utili in caso di iperacidità o di carenza di minerali.
Il gusto dolce possiede un Virya rinfrescante, ciò significa che il suo effetto immediato sulla digestione è di inibirla lievemente. Se consumato in eccesso può sviluppare nel corpo pesantezza. A livello emotivo può favorire un sentimento di amore e benessere, un profondo senso di soddisfazione, ma in dosi eccessive può indurre all'inerzia e proprio per questo è sconsigliato a Kapha Dosha. Ne trovano invece giovamento i dosha Vata e Pitta.
Rientrano in questa categoria i cibi come la frutta, i cereali, le verdure dolci come le carote, lo zucchero, i malti e gli sciroppi, le spezie come la vaniglia, la cannella, lo zafferano e il cinnamomo.
A scopo terapeutico viene usato questo sapore in caso di esaurimento interiore, stress, sensazione di freddo. 

SAPORE  ACIDO
Questo sapore nasce dal legame tra terra e fuoco. Stimola l'appetito e la salivazione, attiva la digestione. Troppo acido nel piatto irrita la gola, provoca iperacidità nello stomaco e nel sangue ed impoverisce il seme maschile. Aggrava i dosha Pitta e Kapha.
In un organismo sano il sapore acido garantisce la giusta stimolazione e attivazione del metabolismo.
Vata trova beneficio da questo rasa che ne stimola la digestione.
A livello mentale ed emozionale esso può far scaturire un rinfrescante senso di realismo. Una dose eccessiva d'altro canto può facilitare invidia, gelosia, pessimismo. Ad ogni modo un poco di aspro può risvegliare la coscienza e stimolare la digestione a tutti i livelli.
Troviamo il sapore acido nei cibi come i limoni, la frutta acida, gli agrumi, l'uva, l'aceto, i cibi sott'aceto, gli umeboshi, i derivati del latte, il kefir, lo yogurt.

SAPORE SALATO
Il salato nascce dal legame tra acqua e fuoco. Attira l'acqua, allarga i canali corporei e appoggia le funzioni nervose. Il sale è un elemento importante che facilita la coordinazione e il movimento corporeo.
Chi è sottoposto a stress fisico o spirituale ha bisogno di questo sapore.
Stimola la ritenzione idrica perciò è sconsigliato per Kapha se in dosi massiccie. Avendo un effetto riscaldante sul corpo ha la capacità di aumentare il potere digestivo di Agni, motivo per il quale è ottimo per Vata.
L'effetto del gusto sulla mente, se assunto in piccole dosi, è quello della stabilità. Usato eccessivamente può causare in alcune persone rigidità mentale, o creare l'ardente necessità di gratificare i sensi.
Può essere d'aiuto nel caso in cui ci sia bisogno di stimolare le ghiandole surrenali.
I cibi salati li ritroviamo ovviamente nel sale, nelle alghe marine, nelle nocciole salate, nelle patatine, nelle merendine, nei cibi in scatola.

SAPORE PICCANTE
Questo sapore nasce dal legame tra aria e fuoco.
Stimola in genere gli organi di senso, purifica le mucose, migliora la circolazione, fa sudare, asciuga le ferite e riscalda il corpo.
Ha un effetto benefico e risanatore per quel che riguarda Kapha in particolare e secondariamente Vata, perchè stimola la digestione, in particolare se unito a gusti dolci o salati come nel caso dei Curry indiani.
Solitamente nell'ambito di un pasto non si dovrebbero assumere troppi cibi piccanti, perchè possono infiammare la gola, ma sono anche causa di gastrite e disturbi di Pitta. 
Sulla coscienza questo gusto tende a creare un movimento appassionato e ravvivante. Tende a far muovere il corpo e gli dà motivazioni. Può essere per la maggior parte purificante.
In eccesso può causare rabbia immotivata, aggressività e risentimento, ma come sempre è l'equilibrio all'interno dell'organismo del singolo che determina cosa è troppo o troppo poco..
Esempi di gusto pungente sono i peperoncini, l'aglio, le cipolle crude, le spezie piccanti, i ravanelli, lo zenzero, il pepe nero...

SAPORE ASTRINGENTE
Il sapore astringente nasce dall'incontro tra aria e terra.
Non esiste un cibo esclusivamente astringente, per la maggior parte i cibi hanno anche un'altra componente: il sapore astringente può essere anche aspro o amaro o dolce, come il limone, il thè o il miele.
Il sapore astringente purifica il sangue e favorisce la digestione e l'assimilazione dei grassi e per questo è molto indicato nelle diete dimagranti e purificanti.
Un eccesso di questo di sapore può provocare un aumento di Vata dosha, portando a stipsi, sete, pallore.
Le erbe astringenti in Ayurveda sono usate in particolar modo per equilibrare Kapha in eccesso e moderare Pitta per il suo Virya rinfrescante.
Preso con moderazione questo gusto favorisce un approccio ascetico  con la vita e di distacco dal  mondo materiale, ma alla lunga può portare un completo disinteresse per la vita. Può aiutare comunque a moderare emotività estreme.
Sono astringenti cibi come i legumi, le mele, i limoni, il thè.

SAPORE AMARO
Nasce dal legame aria ed etere.
Stimola l'appetito, purifica il sangue. Questo sapore uccide i parassiti nell'apparato digerente, elimina le tossine e risolve i disturbi legati a Pitta e Kapha. Gli alimenti amari hanno la capacità di attivare molto Agni, infatti stimola l'intero apparato digerente rafforzando la produzione di enzimi, facilitando così l'assorbimento di cibi pesanti. 
L'assunzione di cibi amari è particolarmente adatta a chi sta attraversando periodi di stress e non riesce a focalizzare i propri obiettivi o situazioni in modo chiaro, tanto è che le erbe amare sono state usate in molte culture durante ricerche di visioni e viaggi spirituali. Può provocare, se in eccesso, un leggero senso di insoddisfazione e afflizione.
Esempi di cibi amari sono le insalate verdi, i carciofi, le melanzane, la curcuma, il fieno greco...



Nell'Ayurveda, i gusti sono utilizzati in diverse maniere: possono essere usati da soli, per avere un effetto, oppure essere mescolati assieme per ottenere un altro risultato. 
Mentre usiamo i gusti per riequilibrarci, possiamo anche creare esperienze che ci equilibrano tanto quanto fanno i sapori.
Ogni gusto può essere sperimentato immaginando i cambiamenti che vorremmo apportare alla nostra vita....dolcezza, sicurezza ecc...
L'Ayurveda invita a guardare maggiormente in profondità. Ci invita ad usare i gusti in un modo che accrescerà sia la nostra consapevolezza che la nostra salute.

 

  

Nessun commento:

Posta un commento