Per colui che vede il proprio Sè espanso nell'universo e l'universo nel proprio Sè, e che vede il superiore e l'inferiore; la pace fondata sulla conoscenza non viene mai a mancare.

- Charaka Samhita Sha. V. 20 -



mercoledì 5 febbraio 2014

LA CURCUMA

"L'alimentazione ayurvedica si basa su una conoscenza di almeno 5000 anni fa, che integra armoniosamente salute, alimentazione, benessere ed equilibrio tra mente, corpo e spirito. Una dieta bilanciata, nella tradizione ayurvedica, non si esprime in termini di grassi, carboidrati, proteine, calorie; bensì tessuti del corpo, livelli idrici e salini, gunas (o proprietà dei cibi), dosha (energia vitale), rasas (gusti, qualità dei cibi) e sadhana (l’assimilazione da parte del corpo, a seconda del proprio organismo)".

La curcuma è una pianta erbacea perenne di colore giallo il cui nome deriva dall'arabo "kurkum" ed è prodotta in Cina, Indonesia, India, Costa Rica ed Hawai dove è chiamata "holena" ed è alla base di tutta la medicina tradizionale, ma è l'India il primo produttore al mondo di questa radice.
In India è conosciuta ed utilizzata da almeno 5.000 anni, sia in Ayurveda che nella tradizione popolare come spezia e anche colorante.
Botanicamente parlando, la curcuma appartiene alla famiglia delle Zingiberacee. La Curcuma longa, è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia dello zenzero. Si tratta di piante erbacee, perenni, dotate di rizoma e coltivate prevalentemente nelle regioni tropicali. La pianta della curcuma è caratterizzata da foglie lunghe a forma ovale, mentre i fiori sono raccolti in spighe. Il suo nome deriva dalla lingua persiana-indiana e precisamente dalla parola Kour Koum, che significa zafferano; infatti la Curcuma è anche nota col nome di Zafferano delle Indie.Il suo colore giallo è dovuto alla curcumina, un antiossidante dotato di spiccate virtù antinvecchiamento; nell'etno-medicina è l'antinfiammatorio per eccellenza, purifica il sangue, protegge il fegato, facilita la digestione e attiva il metabolismo.
Uno studio statunitense dimostra che questa radice frena la crescita del melanoma (un tumore della pelle) e favorisce l'apoptosi (la morte, cioè, delle cellule tumorali): di ricercatori del New Jersey ha proposto l'impiego della spezia anche per la cura del tumore alla prostata, questo effetto benefico sarebbe tanto più evidente quando associato alle virtù di una sostanza (il fenetil isotiocianato) presente in verdure come i broccoli, la rapa, il cavolfiore.
Altri esami di laboratorio condotti dai ricercatori del CNR di Catania e dall'Università di Pavia assieme agli statunitensi del Chemical College di New York hanno confermato le qualità benefiche degli antiossidanti contenuti nella curcuma che sembrano contrastare lo sviluppo di disordini neurodegenerativi legati all'invecchiamento del cervello, come l'Alzheimer. E' stato osservato che nei luoghi dove il consumo della spezia è maggiore l'incidenza di sindromi come il Parkinson e l'Alzheimer appunto è ridottissima ed è inversamente proporzionale al consumo della curcuma. Proprio il pigmento giallo della curcumina sembra abbia proprietà neuroprotettive che incrementano la produzione di proteine che prevengono questi mali.
Tra l'altro la medicina ayurvedica impiega già da millenni questa spezia per la cura delle patologie legate al sistema nervoso.
L'estratto della curcuma agisce sull'ossidazione delle lipoproteine di bassa densità (colesterolo LDL), che svolgono un significante ruolo nello sviluppo dell'arterosclerosi. 
 La curcuma viene impiegata nella medicina tradizionale indiana come disintossicante dell'organismo, in particolare del fegato e come antinfiammatorio. Queste proprietà salutari che vengono attribuite alla curcuma dalla tradizione popolare sono le stesse che oggi vengono confermate dalla medicina ufficiale, anche alla luce dei numerosissimi studi e scoperte che la scienza attuale ha ufficialmente confermato.
Molto valida anche l'azione cicatrizzante della curcumina; in India infatti viene applicato il rizoma di curcuma per curare ferite, scottature, punture d'insetti e malattie della pelle con risultati veramente soddisfacenti.
In India è conosciuta ed utilizzata da almeno 5.000 anni, sia in Ayurveda che nella tradizione popolare come spezia e anche colorante.
Nell’uso corrente il rizoma, oltre che per l’uso alimentare, viene prescritto per le proprietà coleretiche e colagoghe nelle turbe funzionali dei processi digestivi attribuibili a una origine epatica e per stimolare l’appetito.
La curcuma è la componente principale (fino al 90%) del curry, un condimento di origine indiana che si trova, con intatta efficacia e sapore, in tutti i supermercati. Se la si cerca nei negozi di cibi etnici la si può trovare come “turmeric”, il suo nome inglese. In erboristeria la propongono anche in capsule. Si tratta di un'erba importante nei rituali indù.

 E' classificata come amaro e viene consigliata per equilibrare l'eccesso di Kapha.

ALCUNE APPLICAZIONI...

Anemia  Tutti i giorni prendere una dose di 1 cucchiaino di succo di curcuma mescolato con miele. 

Asma Far bollire 1 tazza di latte con 1 cucchiaino di curcuma in polvere. 
Carnagione Applicare una pasta di curcuma sulla pelle prima di dormire, e lavare dopo pochi minuti. Al mattino, rimuovere ogni residuo sfumatura gialla con una pasta di farina di ceci e olio.
Problemi dentali Mescolare 1 cucchiaino di curcuma con ½ cucchiaino di sale. Aggiungere l'olio di sesamo per fare una pasta. Strofinare i denti e le gengive con questa pasta due volte al giorno.
Diabete ½ -1 cucchiaino di curcuma dovrebbe essere presa 3 volte al giorno.
Diarrea Prendere ½ cucchiaino di curcuma in polvere o succo di frutta in acqua, 3 volte al giorno.
Herpes labiale Mescolare un cucchiaino di curcuma all'olio di Neem e applicare sull'herpes. Lasciare in posa finchè non si asciuga il composto e rimuovere. Applicare  fino a completa guarigione
 
 






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